Settimana densa di appuntamenti

Anche ieri è continuato il rally al rialzo dell’euro nei confronti del dollaro americano. Soprattutto nella seduta europea abbiamo visto la moneta unica salire fino ad un massimo prossimo a 1.3050. Durante la giornata, Fitch ha fatto una dichiarazione che certamente ha dato ossigeno alla nostra moneta, affermando che Spagna ed Italia non dovrebbero avere problemi a collocare i titoli del proprio debito. In periodi di downgrade è manna dal cielo. Intanto assistiamo anche alla continuazione della riduzione dello spread tra il BTP italiano ed il bund tedesco, che stamattina si attesta attorno a 412 punti.

La settimana si è quindi aperta positivamente per l’euro, vedremo se tale trend continuerà anche dopo gli importanti appuntamenti in agenda nei prossimi giorni, in particolare l’ECOFIN (oggi), il discorso del Presidente Obama sullo stato dell’Unione, il World Economic Forum di Davos ed il FOMC degli Stati Uniti (mercoledì). Particolare attenzione bisognerà prestare alla decisione sui tassi americana, perché se si avrà la sensazione che anche per il 2012 continuerà la politica espansiva, è probabile assistere ad una continuazione della debolezza del dollaro ed ad prolungamento della fase positiva per i mercati azionari. Se invece si ipotizzasse un rialzo dei tassi verso la fine dell’anno od all’inizio del 2013, potremmo assistere ad uno scenario pro dollaro e quindi all’erosione dell’attuale scenario favorevole all’euro. Ieri è stata rilasciata anche una dichiarazione da parte della Swiss National Bank nella quale si ribadiva ulteriormente che è un obiettivo primario della banca centrale elvetiva la protezione del livello di 1.2000 del cambio EUR/CHF.

Passando all’analisi tecnica, vediamo come il rally di Eur/Usd si stia avvicinando ad un area di resistenza molto importante, posta tra 1.3065 e 1.3100: in quest’area, infatti, passano una serie di massimi precedenti e la media mobile a 50 periodi. La rottura confermata al rialzo di 1.3100, quindi, potrebbe aprire la strada ad ulteriori gain da parte della moneta unica, con primo obiettivo 1.3400. Notizi pro dollaro o comunque un deterioramento della situazione europea potrebbe negare tale scenario e spingere Eur/Usd verso i minimi fatti segnare solo pochi giorni fa. Al di là dell’analisa grafica, comunque, c’è da chiedersi se tale rafforzamento dell’euro rispecchi effettivamente un miglioramento della situazione economica o sia solamente un movimento passeggero destinato ad interrompersi al primo raffreddore.

Usd/Jpy è sempre in fase laterale tra 76.60 e 78.20, la media mobile a 100 periodi è completamente piatta e fluttua attorno a 77.20 ed in qualche maniera demarca (assieme alla media mobile a 50 periodi) la parte inferiore e superiore di questo camale laterale ch e si prolunga ormai da mesi. Eur/Jpy, un po’ come Eur/Usd, si trova in prossimità di un livello di resistenza, la media mobile a 50 periodi, che stazione attorno a 101.40: solo un superamento di tale livello potrebbe consentire un ulteriore rafforzamento dell’euro fino a 105.

Discorso molto simile per il cable, che negli ultimi 2 mesi ha sempre trovato nella media mobile a 50 periodi un ostacolo pressoché insormontabile: anche in questo caso, la rottura al rialzo di tale livello (1.5550) potrebbe consentire alla sterlina di rafforzarsi fino a 1.5770, area nella quale ci sono diversi massimi precedenti. Usd/Chf, con Eur/Chf piatto, non può che replicare fedelmente quanto accade per Eur/Usd, evidenziando una debolezza del dollaro che potrebbe estendersi fino a 0.9134.

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