L’efficienza dell’affitto

In Italia il 77,4% della popolazione vive in case di proprietà. Questa ricchezza immobiliare contribuisce alla stabilità economica del Paese, che finora è riuscito a superare ogni sorta di tempesta finanziaria, ancorato saldamente alle fondamenta immobiliari dei suoi abitanti.

Possedere una casa dà sicurezza e costituisce comunque una forma di risparmio che può essere smobilizzato all’occorrenza, per risolvere problemi economici improvvisi, oppure scegliere una sistemazione migliore o più comoda, anche se in Italia la tendenza stanziale della popolazione non incentiva la mobilità abitativa come per esempio in America. La casa è anche il bene principale lasciato in eredità e forse anche per questo i politici hanno sempre mantenuto basse le tasse di successione, sapendo che il provvedimento riguarda milioni di persone che poi vanno a votare. Insomma l’abitazione di proprietà è la pietra miliare del sogno italiano. E se invece non fosse più così?

A Milano e Firenze si sta facendo strada una nuova tendenza: basta con le case di proprietà e avanti con l’affitto. I fondi immobiliari stanno comprando palazzi di gran pregio nei centri storici per ristrutturarli, adeguarli di servizi all’avanguardia e poi affittarli. Non solo ai manager di passaggio, ma anche a famiglie e studenti, giovani e anziani. E i prezzi, alla fine, non sono poi così inaccessibili. Il fenomeno diventa esponenziale per gli uffici: le grandi compagnie, finora in fuga dal centro, stanno tornando nei centri storici in location affascinanti e molto moderne avvolte in gusci fantastici come i palazzi del centro di Milano o, appunto di Firenze. È l’efficienza dell’affitto, che si adatta alle esigenze dell’uomo che non dovrà più piegarsi a quelle della casa dove ha scelto di vivere.

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