Economia, la Lombardia mette la retro

Cocktail letale per una delle regioni più ricche d’Italia. La produzione lombarda, in sintonia con il peggiorato clima economico internazionale con i dazi e crisi dell’auto da un lato e la debolezza della domanda interna e lo stop degli investimenti dall’altro, presenta una svolta negativa del dato congiunturale (-1,2%) per l’industria.

Come sottolinea il Sole 24 Ore, ci troviamo di fronte al primo rosso dal 2013; dati che preoccupano ma che in fondo non devono sorprendere più di tanto, dato che “è ormai da un anno che gli industriali lanciano allarmi, spesso inascoltati, sul rallentamento della produzione e sul clima di sfiducia che avvolge l’impresa lombarda e italiana.”, come afferma il presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti.

«La preoccupazione principale è che la stagnazione diventi un elemento che accettiamo in chiave passiva anziché reagire», ha commentato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia «siamo un Paese ad alta vocazione all’export: significa che il rallentamento dell’economia comincia ad arrivare anche a casa e che dobbiamo reagire come Paese e come Europa».

In termini settoriali  il quadro è mediamente negativo, anche se la contrazione maggiore si registra nell’abbigliamento (-9,7%).

Per la regione italiana più integrata con la domanda internazionale è però evidente l’impatto del rallentamento del commercio globale, acuito per le imprese locali dalle difficoltà dell’auto tedesca, i cui volumi produttivi sono ancora in calo a doppia cifra nel 2019 dopo un già pessimo finale di 2018. Crisi che si traduce in un calo per la meccanica, più in generale nella discesa al 38,7% della quota di vendite realizzata oltreconfine.

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