Otto desideri per il Congresso cinese

A cura di François Perrin, portfolio manager Asia di East Capital
Partiamo da una domanda di fondo: com’è vivere in Cina oggi? L’Air Quality Index ha raggiunto un livello di 585 a Pechino il giorno di Natale, quasi tre volte superiore allo standard di qualità dell’aria all’interno di una stanza fumatori in un aeroporto americano. Un terzo delle risorse idriche cinesi non sono potabili ed un ottavo dei terreni arabili sono stati fortemente inquinati da trent’anni di industrializzazione e rapida urbanizzazione. In questo contesto, sono alle porte Il Congresso Nazionale del Popolo (NPC) e la Conferenza Politica Consultiva del Popolo cinese (CPPCC) che approveranno il tredicesimo piano quinquennale (2016-2020), ovvero la linea guida del governo centrale per le politiche economiche e sociali. Con l’avvio del Congresso è giunta l’ora di esprimere alcuni desideri per la Cina. East Capital ha una lista di otto desideri, otto come il numero fortunato in Cina, che potrebbero servire a riportare la popolazione al centro del programma di governo.
1) Più giorni di “cielo azzurro”
Le emissioni di PM2.5 sono migliorate un po’ nel 2015 rispetto al 2014, ma combattere le fonti di inquinamento e portare a casa significativi miglioramenti potrebbe comunque richiedere tempo: in media 10-15 anni sulla base delle esperienze dei Paesi sviluppati. La mobilitazione di risorse finanziarie, l’innovazione tecnologica e la leadership aziendale sono elementi essenziali per accelerare i tempi ed evitare un “decennio perso” sul fronte ambientale. Ma i primi passi sono stati già mossi: durante il 12° Piano Quinquennale la Cina è diventata il più grande mercato per le tecnologie pulite attraendo più della metà degli investimenti globali del mercato.
2) Acqua, la  prossima area critica
Il 12° Piano Quinquennale inseriva l’energia pulita tra i settori strategici; adesso è il momento di accendere i riflettori sulla questione idrica, settore fino ad oggi molto frammentato con una miriade di enti pubblici locali in attesa di un processo di consolidamento. I servizi di fornitura e trattamento dell’acqua hanno un costo che dovrebbe anche essere efficacemente riflesso negli schemi di aggiustamento del prezzo, fatto che ad oggi non si verifica.
3) Trovare la “Tesla” cinese
Il 2014 è stato l’anno del boom dei veicoli elettrici in Cina, principalmente guidati dai sussidi delle amministrazioni centrali e locali e, dal punto di vista delle dimensioni del mercato, alcune parti della catena di valore potrebbero addirittura già dover far fronte a timori di sovrapproduzione. Il governo continuerà a supportare l’infrastruttura delle stazioni di ricarica, aiutando così ad aumentare ulteriormente la diffusione dei veicoli elettrici. Avere l’opportunità di scovare la “Tesla” cinese nei prossimi anni sarebbe una chiaro riconoscimento dell’abilità delle grandi società cinesi di non alzare la posta in palio solamente dal punto di vista di ricerca e sviluppo, ma anche dal punto di vista dell’innovazione, permettendo a brand locali di essere riconosciuti su scala globale.
4) Implementare le riforme e riconoscere il bisogno di maggior centralizzazione
Molte delle sfide con cui la Cina deve fare i conti possono essere fronteggiare con un programma di riforme. Alcune funzionano meglio con un certo grado di decentralizzazione, altre richiedono centralizzazione. Nel 2015 i governi locali hanno approvato nuovi impianti a carbone per 190GW, ovvero il 19% degli impianti a carbone a fine 2015! Questo è un tipico esempio di come sia necessaria una maggiore centralizzazione.
5) Creare un mercato domestico delle emissioni efficiente
Una delle azioni chiave mantenuta dalla Cina nell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico alla COP21 è l’implementazione di un mercato domestico delle emissioni entro il 2017 con l’obiettivo di supportare un’ottimizzazione degli asset e delle decisioni di investimento nella produzione, trasmissione e distribuzione di calore ed elettricità.
6) Lanciare lo Shenzhen Hong Kong Stock Connect
Importanti riforme finanziarie sono state implementate negli ultimi 24 mesi: la liberalizzazione dei tassi di interesse, il lancio dello Shanghai Hong Kong Stock Connect, l’espansione dei programmi RQFII, la decisione positiva sull’inclusione del Renminbi nel paniere di valute dei diritti speciali di prelievo (SDR) del FMI e altro ancora. Nel 2015 la Cina ha contribuito al 13% del PIL mondiale e ha rappresentato il 16% della capitalizzazione totale del mercato e il 30% delle transazioni sui mercati azionari a livello globale. Ci auguriamo che possa compiere l’ultimo passo e offrire agli investitori stranieri nel breve termine un pieno accesso al mercato di Shenzhen, il secondo mercato azionario domestico in Cina, spianando così la strada all’inclusione delle azioni di classe A negli indici MSCI.
7) Attirare gli investimenti dei fondi pensione verso la protezione ambientale
Una riforma del sistema pensionistico è più che necessaria oggi, in un contesto in cui nel mondo occidentale molti programmi di riforma pensionistica si stanno indirizzando verso una migliore integrazione dei criteri ESG. Poiché la protezione ambientale è diventato un settore strategico da cinque anni, il segmento dovrebbe attrarre ingenti capitali domestici di lungo periodo.
8) La qualificazione della nazionale di calcio cinese ai Mondiali
Ci può essere un collegamento tra la capacità della squadra di calcio di qualificarsi alla Coppa del Mondo FIFA e più “giorni di cielo azzurro”? Più di quanto possiate pensare… Con una migliore qualità dell’aria più bambini giocherebbero volentieri a calcio all’aria aperta sviluppando le loro abilità naturali. E di certo giocherebbero di più con cieli più azzurri. Non dovrebbe essere questa una testimonianza di quanto siamo ancora lontani dal riportare la popolazione al centro del programma di governo?

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