Materie Prime, cosa aspettarsi con la guerra

Il Blog di Banca Generali propone un’analisi degli scenari nel mercato delle materie prime con la guerra Russia-Ucraina. Di seguito un estratto:

Nel porto di Odessa, sulle sponde del Mar Nero, è iniziato un drammatico conto alla rovescia. Entro circa due settimane le navi cariche di grano da esportazione, rimaste bloccate agli ormeggi da quando è iniziata la guerra tra Russia e Ucraina, devono necessariamente partire e prendere il largo, altrimenti la materia che trasportano sarà destinata irrimediabilmente a marcire.

Questa vicenda, di cui parlano quotidianamente i media di quasi tutto il mondo, ben rappresenta gli effetti collaterali sul mercato delle materie prime (in inglese commodity) provocati dalla guerra voluta dal presidente russo, Vladimir Putin, più lunga del previsto e ancora senza uno spiraglio di cessate il fuoco.

Il conflitto russo-ucraino è infatti uno dei fattori che ha infiammato i già “roventi” prezzi delle commodity: non soltanto quelle utilizzate come fonti energetiche (petrolio e gas) ma anche i metalli industriali e i prodotti agricoli (grano e granturco) che sfamano molti paesi del mondo. Già prima della guerra, le quotazioni delle materie prime avevano subito una brusca impennata, spinte dalla ripresa economica successiva alla pandemia del Covid-19. Il conflitto tra Mosca e Kiev ha poi complicato le cose, anche se va evidenziato un aspetto importante: poiché i mercati finanziari vivono di aspettative, le quotazioni in rialzo delle commodity di cui parlano ogni giorno i giornali e i telegiornali, scontano in anticipo gli scenari e i rischi futuri…..

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