Le domande
1 Come ha reagito la sua clientela allo scoppio del conflitto in Ucraina? E lei?
2 Come ha deciso di rapportarsi con gli inevitabili timori della clientela durante questo anno complicato? Ricorda qualche episodio significativo in particolare?
3 Tra inflazione, energia alle stelle e timori geopolitici, quali sono stati a suo avviso gli elementi più difficili da gestire e perché?
4 Nonostante tutte le difficoltà che abbiamo citato, il mondo delle reti italiane è ancora una volta riuscito a ottenere ottimi dati di raccolta nel 2022. Quali sono stati a suo giudizio gli elementi chiave di questo ennesimo successo per i consulenti finanziari?
Bnl Bnp Paribas LB (Luigi Elia)
1 Con sorpresa. Di certo nessuno credeva che potesse concretizzarsi il conflitto. Né le case di investimento, né i clienti e sinceramente neanche noi consulenti. Forse speravamo che la storia avesse insegnato. Dal punto di vista umano e emozionale un impatto significativo. Dal punto di vista professionale, impatto limitato, perché i clienti ormai sanno bene che riusciamo a navigare con qualsiasi mare, peraltro seguiti puntualmente e continuativamente dagli input del nostro investment center Bnl Bnp Paribas.
2 Ho ricordato a me stesso e ai clienti cosa era successo nelle altre “crisi”. Operando in banca da 30 anni ne abbiamo vissute diverse, per citare le più significative, dall’attacco alle Torri Gemelle del 2001, a quelle sei sub-prime del 2008 all’ultima quella del Covid nel 2020. Occorre monitorare ancora di più i portafogli e le esigenze finanziarie/creditizie e più complessivamente patrimoniali dei clienti. Soprattutto stare più vicino alla gente, privati e imprese, facendo comprendere eventi e prefigurando possibili scenari. Sinceramente molta della clientela che ho in gestione, è seguita da me da tanti anni ed è ormai consapevole che i risvolti delle crisi vanno gestiti – bisogna quindi certo essere “interventisti” – ma che poi le crisi sono comunque cicliche e passeggere, per cui episodi problematici nessuno. Occorre sempre cercare di fare “educazione finanziaria” con i clienti, condividendo scelte, rischi e opportunità. Venivamo da 3 anni di significativi rialzi dei mercati peraltro l’asset allocation ideale contempla sempre orizzonti temporali pluriennali…
3 Più che singoli elementi a prevalere nella difficoltà, a destare preoccupazione è stata la loro connessione, che è risultata “esplosiva” e continua, seppur, a mio avviso, con un impatto decrescente. L’inflazione è giunta a livelli che non si riscontravano dagli anni 70 e il problema è stato acuito dal protrarsi del conflitto e, come sempre in questi casi, anche dalla speculazione. Ma le banche centrali hanno agito in maniera potente e –soprattutto per quanto concerne la Fed negli Usa- anche con entità significative di restrizioni delle condizioni finanziarie sui mercati (rialzi dei tassi, stop a interventi di acquisto di asset sul mercato).
4 Questa la risposta più semplice. È la qualità (e quantità) delle relazioni che intercorrono tra il mondo dei consulenti finanziari e i clienti che fa la differenza. La mia esperienza lavorativa di tipo bancario/finanziario è stata vissuta per metà del percorso da dipendente/quadro direttivo (direttore di filiale, capo area) e per metà da consulente finanziario (e district manager). Il mondo della consulenza finanziaria pone indubbiamente, e in maniera più netta, al centro della propria esistenza il cliente. Come? In primo luogo lo fa tenendo presente che la relazione è stabile e di lungo periodo. Non ci sono trasferimenti di agenzia o cambi di ruolo che potranno interferire nella Relazione, per cui il cf ha presente che deve fare gli interessi del cliente nel medio-lungo periodo. In secondo luogo, il cf ha molta libertà e possibilità di scelta nel proporre singoli prodotti e accede a formazione specialistica – spesso in contesti internazionali – capace di “ribaltare” know how” ai clienti e molto spesso – come nel caso di Bnl Bnp Paribas – erogando consulenza in un sistema di architettura finanziaria aperta che consente libertà intellettuale nelle scelte specifiche.