Mercati, S&P 500: ecco i segnali che arrivano dall’analisi delle opzioni

Eugenio Sartorelli, membro del comitato scientifico della Siat e strategist di Investimentivincenti.it, effettua di seguito un’analisi dell’indice S&P 500 legata al mercato delle opzioni, utile soprattutto per comprendere meglio il sentiment degli operatori istituzionali e per individuare i livelli di supporto e di resistenza tecnici considerati di rilievo dagli opzionisti sull’indice di riferimento per l0azionario a livello globale.

Il mercato delle opzioni è un mercato formato da specialisti, i quali si posizionano in funzione di anticipare cosa potranno fare (o non fare) i mercati sottostanti. Inoltre il mercato Usa è quello dove si concentrano i maggiori volumi di opzioni.

Iniziamo con il grafico del Put/Call Ratio (dati giornalieri a partire dal gennaio 2022 e sino alla chiusura di venerdì 6 ottobre):

Ricordo che questo è un indicatore, qui viene rappresentata la sua media mobile esponenziale a otto periodi, ha caratteristiche contrarian similari a quelli del Vix.

Questo indicatore ha avuto un minimo di rilevo il 17 luglio (vedi freccia verde) mentre l’indice S&P500 ha fatto un massimo il 27 luglio (vedi freccia rossa). Il Put/Call Ratio ha poi intrapreso una crescita che il 4 ottobre ha portato a livelli ben sopra la fascia alta e che non si vedevano da inizio anno. Questo indicatore segnala pertanto dei timori crescenti che l’attuale correzione dell’S&P500 possa proseguire.

Passiamo ora al rapporto tra due indici di volatilità implicita VVix/Vix:

Questo indicatore è costituito dal rapporto tra VVix (volatilità media delle Opzioni sul Vix) ed il Vix (volatilità media delle Opzioni sull’S&P500). La correlazione con l’S&P500 è piuttosto diretta, come ben si nota dal grafico. L’ indicatore ha poi fatto un recente massimo il 15 settembre (vedi freccia blu) e poi è sceso con una chiara intensità, discesa che ha accompagnato quella dell’S&P500. L’indicatore è ancora in debolezza e per ora non dà segnali di variazione.

Da ultimo vediamo un indicatore sintetico di sentiment (di mia creazione), che tiene conto di numerosi fattori, soprattutto legati al mondo delle opzioni e della loro correlazione con l’indice S&P500.

Questo indicatore segue spesso (ma non sempre) la tendenza dell’Indice S&P500; quando non la segue vi sono dei segnali discordanti (divergenze).

In figura si vede come l’indicatore abbia fatto un recente massimo il 15 settembre (vedi freccia verde) e in concomitanza con quello dell’indice S&P500. Da quel livello l’indicatore di sentiment ha avuto una forte discesa che ha trovato un momentaneo minimo il 4 ottobre, ma è troppo poco per poter dire che l’S&P500 sta cercando un supporto.

In definitiva, gli indicatori legati alle opzioni segnalano che l’attuale fase di correzione dell’indice S&P500 partita a fine luglio e con un massimo inferiore il 15 settembre non fornisce chiari segnali di un possibile arresto.

La didattica di Eugenio Sartorelli

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