Mercati: le potenziali conseguenze delle elezioni turche

A cura di Timothy Ash, EM Senior Sovereign Strategist, Emerging Markets, RBC BlueBay

Questa settimana si tengono in Turchia importanti elezioni locali, con sondaggi che indicano una competizione molto combattuta in tutto il Paese. Le previsioni indicano il CHP, partito di opposizione, avanti nelle grandi città di Istanbul, Ankara e Izmir, mentre l’AKP dovrebbe aggiudicarsi alcune città più piccole del Paese. Il vero premio, tuttavia, sia per l’AKP sia per l’opposizione, sarebbe conquistare l’enorme metropoli di Istanbul, che conta circa 20 milioni di abitanti. I sondaggi suggeriscono in linea generale un vantaggio di pochi punti per il candidato del CHP, Imamoglu.

Già nel 2019, i mercati avevano accolto positivamente la vittoria di Imamoglu, ritenendo che ciò suggerisse un controllo e un bilanciamento dell’AKP al governo e uno slancio dell’opposizione verso le successive elezioni generali. Questa volta siamo meno convinti, poiché una vittoria di Imamoglu non implicherebbe grandi cambiamenti in termini di politica nazionale. Alcuni operatori di mercato pensano piuttosto che una vittoria dell’AKP a Istanbul possa essere il risultato migliore per offrire una speranza di continuità a livello di politiche economiche più ortodosse sotto Mehmet Simsek e, più in generale, in termini di riforme.

 

Per quanto riguarda il primo aspettoalcuni ritengono che una sconfitta dell’AKP a Istanbul possa indebolire la posizione di Simsek, rischiando addirittura un rimpasto di governo dopo le elezioni. Non crediamo sia questo il caso, poiché il rialzo a sorpresa dei tassi della Banca centrale turca della scorsa settimana suggerisce che Simsek gode ancora di un forte sostegno da parte di Erdogan, a prescindere dall’esito delle elezioni locali. Tuttavia, una vittoria dell’AKP a Istanbul rafforzerebbe la posizione di Simsek e darebbe a Erdogan la fiducia che il passaggio all’ortodossia economica sotto Simsek possa/debba essere sostenuto, data la limitata minaccia politica dell’opposizione. Darebbe a Simsek più tempo.

 

Il rialzo a sorpresa della CBRT della scorsa settimana è stato molto positivo. Se la Banca centrale della Turchia è stata in grado di aumentare i tassi di riferimento di 500 pb prima delle elezioni, portandoli al 50%, significa che può alzarli ulteriormente, se necessario, dopo le elezioni locali: qualsiasi cosa sia necessario fare per contenere l’inflazione. Questo è senza dubbio il messaggio che arriva dalla CBRT e da Simsek.

 

In ultima analisi, la politica monetaria deve rimanere rigida, ancora più rigida, dopo le elezioni, poiché è necessario un aumento della crescita per favorire la tendenza alla disinflazione. Speriamo che il ciclo politico favorisca questo processo e pensiamo che Simsek e altri riconoscano che, se vogliono abbattere il genio dell’inflazione, il tempo è essenziale e che la politica fiscale e monetaria dovranno rimanere rigide nel 2024: tassi più alti più a lungo e una politica fiscale più profonda (austerità di bilancio) più a lungo. Se verrà attuato questo programma, ci sarà speranza.

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