Concluso il Clear Summit 2024: il dialogo sull’adozione cripto nella finanza tradizionale

L’adozione di Bitcoin e cripto da parte del mondo finanziario tradizionale è stato il tema del Clear Summit 2024 organizzato da CheckSig. È stata l’occasione per presentare CheckSig Clear, l’infrastruttura Crypto-as-a-Service per le istituzioni finanziarie proposta dalla fintech italiana. Ma si è parlato in generale di tutti i temi più rilevanti su questa frontiera dell’innovazione: aspetti fiscali, regolamentari, strategici e tecnologici, con il contributo dei migliori esperti del settore. Il dibattito è stato presentato e moderato da Federico Morgantini, editore e direttore di DigiTech.News. 

L’autorizzazione degli ETF su Bitcoin negli Stati Uniti, avvenuta il 10 gennaio, ha chiarito l’importanza di Bitcoin come asset finanziario, con BlackRock e Fidelity che hanno già raccolto oltre 12 miliardi di dollari, spingendo il prezzo di Bitcoin a nuovi massimi storici. Con l’imminente attuazione nell’Unione Europea del regolamento MiCA e la definizione delle normative fiscali, si stanno realizzando anche in Europa condizioni favorevoli all’ingresso delle cripto-attività nei portafogli di investimento. 

La prospettiva culturale 

Luca Fantacci (Università Statale di Milano) ha aperto il Clear Summit 2024 descrivendo la storia dell’innovazione monetaria, dalle origini alla frontiera tecnologica: “L’attuale fase di innovazione, inaugurata dall’avvento di Bitcoin, offre alla collettività l’occasione di ridisegnare il sistema monetario: il fine da perseguire è agevolare gli investimenti, gli scambi e il risparmio in modo tale che alla crescita della ricchezza individuale corrisponda anche una crescita della ricchezza collettiva”. Ferdinando Ametrano (amministratore delegato CheckSig e docente a ESSEC Paris) ha presentato Bitcoin come l’equivalente digitale dell’oro: “il primo bene digitale trasferibile ma non duplicabile, quindi scarso come mai nulla prima in ambito digitale: se consideriamo il ruolo dell’oro fisico nella storia della civiltà, della moneta e della finanza, l’emergere dell’oro digitale è dirompente nella nostra civiltà digitale e nel futuro della moneta e della finanza”.

All’evento è stato anche presentato il 21° report trimestrale del Digital Gold Institute (DGI) sull’ecosistema Bitcoin, crypto-asset e blockchain. Ormai un appuntamento periodico imperdibile per chi segue il settore, il report ha sintetizzato i fatti rilevanti del primo trimestre 2024: su tutti, la crescita dei corsi Bitcoin innescata dall’approvazione degli ETF statunitensi. Secondo Paolo Mazzocchi (amministratore delegato DGI) “Bitcoin ha attirato l’attenzione globale per il nuovo record di prezzo, ma questo è solo l’effetto della vera notizia: la trasparenza e chiarezza regolamentare culminata nell’approvazione degli ETF promossi dai principali asset manager internazionali che hanno già raccolto in meno di tre mesi oltre 12 miliardi di dollari”.

La prospettiva della finanza tradizionale 

Dopo la prima parte del pomeriggio dedicata agli aspetti più genuinamente culturali e di informazione, la seconda parte ha virato verso l’approfondimento operativo per l’industria finanziaria. 

Michele Mandelli (Managing Partner di CheckSig) ha presentato la piattaforma CheckSig Clear: “Più di un milione di italiani hanno già investito in cripto e la domanda è in fortissima crescita. Bitcoin, Ether e altre coin sono ormai parte irrinunciabile di un portafoglio di investimento diversificato. Se in passato questo mercato è stato lasciato a operatori talvolta poco affidabili, oggi il sistema bancario ha compreso l’importanza di accompagnare la clientela anche su questa asset class, con la professionalità e l’esperienza che solo un intermediario finanziario può garantire. Per questo abbiamo lanciato CheckSig Clear, un’infrastruttura tecnologica creata appositamente per gli intermediari finanziari che vogliono dare alla loro clientela servizi cripto in semplicità e completa sicurezza. Con CheckSig Clear banche e operatori regolati possono consentire ai loro clienti di comprare, vendere, trasferire e custodire asset digitali. Sempre in piena adeguatezza regolamentare e fiscale. È un’occasione straordinaria per tutelare e fidelizzare la propria clientela, ma anche per attrarne di nuova con servizi innovativi.”

Il successivo industry panel ha visto la partecipazione dei principali esperti italiani in ambito regolamentare, fiscale e antiriciclaggio. Francesco Avella (studio Avella e Associati) ha rimarcato che ”la normativa fiscale permette agli operatori di agire in un quadro per certi aspetti ancora acerbo ma chiaro nelle sue linee guida”. Andrea Conso (studio Annunziata & Conso) ha sottolineato che “l’impianto regolamentare favorisce gli intermediari vigilati anche più delle start-up, mostrando come il regolatore preferisca gli attori tradizionali”. Michele Santulin (Chainalysis), ha sfatato falsi miti su Bitcoin e cripto, documentando come anche in questo settore sia oggi “possibile avere efficaci presidi di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Anzi, la blockchain delle cripto-attività è un’opportunità straordinaria per migliorare la trasparenza delle transazioni finanziarie”.

Il panel finale ha ospitato esponenti della finanza tradizionale. Niccolò Bardoscia (Head of Digital Assets Trading & Investments, IMI CIB Division, Intesa Sanpaolo) ha spiegato che “le cripto non sono soltanto una nuova asset class, ma molteplici asset class, ognuna con i suoi fondamentali”. “Gli asset digitali sono una categoria di investimento che, seppur dosata con attenzione, bisogna inserire in un portafoglio anche solo per esigenze di diversificazione” ha aggiunto Damiano Bonazzi (Diaman Partners), mentre Massimiliano Belingheri (amministratore delegato BFF Banking Group) ha concluso chiarendo come “per una banca depositaria svolgere il suo ruolo anche nell’ambito degli asset digitali è una naturale evoluzione”.

 

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