Non basta l’intervento congiunto delle Banche!

Quindi la Fed ha portato i tassi all’ 1.5%, la Boe al 4.5%, la Bce al 3.75%, la Bank of Canada al 2.5% e la Snb al 2.5% (limite alto della fascia).
Qualcuno forse pensava che ciò bastasse a riportare la fiducia ma ciò per ora non è bastato e i mercati americani hanno chiuso ancora in rosso. Il Segretario al Tesoro Paulson ha chiesto un meeting straordinario del G20, e i vari Governatori continuano a rimanere a stretto contatto per agire di fronte ad una crisi senza precedenti, a dimostrazione che le Banche Centrali stanno veramente facendo il massimo ed ora poco si può loro rimproverare. La volatilità resta a livelli elevatissimi: l’indice VIX (CBOE VOLATILITY INDEX) si e’ spinto ad un massimo assoluto di 59 punti durante le contrattazioni. Il rialzo temporaneo delle borse sembrava poter mettere fine alla striscia negativa durata ben cinque sessioni, la peggiore di sempre in termini di performance. Le piazze europee hanno chiuso in forte calo, il Giappone ha chiuso con la peggiore perdita giornaliera (Nikkei -9.4%) dal crash del 1987.
Il mercato valutario ha ancora una volta evidenziato movimenti che lasciano di stucco anche i più navigati traders, con il solo Eurusd controllato all’interno di una fascia di oscillazione abbastanza contenuta tra 1.3450 e 1.3770 mentre tutto il resto appare in preda ad una sorta di isteria collettiva senza precedenti. Movimenti del 6-7 per cento giornalieri nei principali cross non fanno più notizia con i cross EurAud ed EurNzd che sembrano il Dem Lit dell’epoca delle svalutazioni. Che cosa si deve fare ? E’ l’ora delle grandi occasioni oppure è meglio attendere tempi migliori ? Guardiamo i grafici, ci sembra l’unica soluzione per tentare di capirci qualcosa di più.


GbpJpy weekly

Il grafico settimanale di GbpJpy è uno dei più interessanti perché ci da l’immagine dei movimenti visti nelle ultime 10 settimane. Una discesa di circa il 24% in due mesi considerando un differenziale costante che consente un guadagno di circa 7 figure annue di tassi di interesse, quando solamente un mese fa erano 8.5 prima della riduzione dei tassi da parte della Boe.
Questi livelli rappresentano comunque occasioni interessanti di medio termine anche se non ci sono ancora divergenze rialziste significative e anche se in linea di massima i supporti di medio e lungo termine sono posti a 169 e 165.50. Vista la situazione questi livelli non sono da escludere.

NzdJpy weekly

Stessa cosa si può affermare per NzdJpy che offre un rendimento ancora superiore (7% annuo) con i prezzi attuali che non sono lontani dai minimi storici in area 55.00. Ieri ci siamo arrivati vicini con un minimo in area 57.50 e un rimbalzo successivo a 61.00. Per noi restano occasioni di medio e lungo termine con obiettivi di rimbalzo di almeno il 10 e 15% nel giro di qualche settimana/mese se la fiducia dovesse ritornare sui mercati. Il mercato, come si sa, anticipa sempre, pertanto se si dovessero vedere movimenti impulsivi di rialzo, successivamente arriveranno notizie positive per gli investitori. Rimaniamo vigili.

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