La crisi degli HNWI non tocca David Beckham

Il campione dei Los Angeles Galaxy, David Beckham, ha in programma di acquistare un Bombardier Learjet, jet superlusso da 8,6 milioni di euro.

Probabilmente la decisione è stata presa dopo l’ingaggio con l’A.C Milan che ha preso in prestito il campione per tre mesi: secondo i ben informati la moglie del calciatore, l’ex Spice Girls Victoria Beckam (nella foto con il marito), non avrebbe nessuna intenzione di lasciare Los Angeles costringendo il marito a fare il pendolare tra la California e Milano.

Per uno che compra c’è sempre qualcuno che vende.

Sir Tom Hunter
, miliardario di origini scozzese che ha costruito un impero grazie alla catena di articoli sportivi Sport Shops, ha messo sul  mercato la sua villa di Cap Ferrat.

Il magnate prevede di incassare 61,5 milioni di euro dalla vendita della casa incastonata nella splendida cornice della costa azzurra, tra Montecarlo e Nizza.

Gran riservatezza sul nome del possibile acquirente, unico dettaglio: si tratta di un ricco uomo d’affari russo.

ANCHE I WEALTHY INDIVIDUALS PIANGONO

Secondo una ricerca pubblicata da MDRC, società di consulenza britannica, il numero degli HNWI in Europa è calato sensibilmente nei primi sei mesi dell’anno. In dettaglio alla fine di luglio, in Europa c’erano 2.617.400 individui con più di un milione di dollari in asset finanziari, il 5,2% in meno rispetto al dato di gennaio.

Se i motivi di tale decrescita sono chiari a tutti (calo delle borse, deprezzamento immobili, deprezzamento delle valute, ecc) il dato evidenzia da parte dei super-ricchi un chiaro ritorno verso quegli investimenti definiti sicuri, quali sono il cash sui depositi. La ricerca infatti riporta che l’esposizione verso il cash, in media, è aumentata del 14,7%.

Ma se il calo del numero di miliardari è una costante in tutta Europa, è anche vero che alcune aree hanno fatto peggio di altre.

Per esempio le regioni occidentali dell’Europa hanno evidenziato un calo degli HNWI del 5,6% con Regno Unito, Irlanda e Francia a guidare il gruppo di testa. Peggio è andata alle regioni cosiddette meridionali, dove il calo è stato addirittura del 6,9% e ha colpito in modo particolare Spagna e Italia.

Nessun calo invece per l’Europa Centrale, considerata dagli analisti l’area più virtuosa della vecchia Europa e con le maggiori possibilità di crescita. In paesi come Polonia e Repubblica Ceca, la crescita nel numero di HNWI non solo non è scesa ma è anzi aumentata del 4 percento.

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