Il 2017 è il contesto adatto per le convertibili

Uno scenario positivo per il comparto delle obbligazioni convertibili. È quello che si dischiude per il settore, alla luce di vari fattori. Finanza Operativa ne ha parlato con Gerhard Kratochwil, Ceo e managing director di Convertinvest, asset manager specializzato in obbligazioni convertibili che gestisce per mandato il fondo Convertinvest All-Cap di Raiffeisen Capital Management. “Il contesto macroeconomico è favorevole al settore sia per quanto riguarda la parte equity sia per quella obbligazionaria. Negli ultimi 14 anni vi sono stati sei periodi in cui sono aumentati i rendimenti dei Treasury decennali – spiega Kratochwil – Il risultato è stato un calo delle obbligazioni sia americane sia globali e un aumento dei listini azionari. Ma anche delle quotazioni delle obbligazioni convertibili che quindi hanno dimostrato di non avere sensitività ai movimenti dei tassi. Nel dettaglio, nelle sei occasioni dal 2003, vi è stato un aumento medio di 145 basis point sui Treasury che ha portato a un +9,2% medio dell’Msci World, ma anche a un +8,5% delle convertibili globali e del +5,5% di quelle Investment Grade”.
E il ribasso del 2016? “Le performance hanno una forte sensitività ai flussi e deflussi di capitale del settore e nel 2016 vi sono stati outflow per 8 miliardi: questo ha portato a un calo generalizzato”.
Qual è il contesto per il 2017? “Le aree principali di emissioni di convertibili sono Usa ed Europa, poi anche l’Asia. Le cv statunitensi sono in gran parte non investment grade perché utilizzate dalle small e mid cap per finanziarsi a basso costo, mentre in Europa le emissioni sono prevalentemente investment grade, anche se stanno iniziando ad aumentare le high yield. Viceversa, vi è un avvicinamento della scadenza media dei titoli, che si attesta intorno a 6 anni in entrambe le aree”.
Quali sono le aree e i comparti principali? “In Europa la Francia è storicamente il mercato principale, poi Germania, Svizzera, Olanda e Italia. A livello di comparti negli Usa le emissioni sono soprattutto del comparto tecnologico, in Europa del real estate”.
Qualche titolo in portafoglio? “Le emissioni di Amplifon, Deutsche Post, Drillish, Orpea, Marine Harvest”.
Infine, perché un investitore dovrebbe avere convertibili in portafoglio? “La convertibile consente di mantenere un ‘piede’ nell’azionario pur potendo godere di un solido ‘pavimento’ con il bond e di un rendimento grazie alla cedola. Rispetto all’equity ha performance legegrmente inferiori ma una volatlità decisamente più bassa, mentre rispetto all’obbligazionario, ha uno yield decisamente superiore e non subisce l’effetto duration e aumento dei tassi”.  Max Malandra

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