Cosa aspettarsi dopo il discorso di Trump

In vista del discorso inaugurale che il Presidente eletto Donald Trump terrà domani venerdì 20 gennaio, gli esperti di BNY Mellon IM commentano l’outlook per l’economia USA e globale e in che modo questo sarà influenzato dalla nuova Amministrazione.

Vita breve per il rally dei titoli ciclici “L’andamento dei mercati azionari all’indomani delle elezioni USA suggerisce che gli investitori si attendano un aumento della crescita e dell’inflazione grazie alle politiche di Trump e della sua Amministrazione di rampolli della finanza e dell’industria – afferma  Brendan Mulhern, Global Strategist, Newton Investment Management (BNY Mellon) – tuttavia, è importante tenere a mente che i mercati presentavano già un’alta propensione al rischio prima della vittoria del Presidente eletto, riflettendo un miglioramento dell’outlook sulla crescita economica globale. In altre parole, l’interpretazione positiva delle politiche proposte da Trump ha soltanto enfatizzato un trend già in atto in precedenza. Se le si considera in maniera isolata dal contesto, è possibile che le politiche di Trump stimolino un aumento dell’inflazione negli USA, almeno temporaneamente. Ma la realtà è che poche delle riforme proposte, siano esse di stimoli fiscali o di tagli alle tasse, saranno implementate prima del quarto trimestre 2017. Nel corso dell’anno, crediamo che gli investitori debbano pertanto prestare attenzione alla liquidità, sia negli USA sia a livello globale. Il rialzo dei rendimenti obbligazionari, il rafforzamento del dollaro e l’aumento del 100% dei prezzi del petrolio rispetto ai minimi di febbraio implicano che i fattori positivi per l’economia si stiano dissipando e che la strada di qui in innanzi sia in salita. L’attività economica rallenterà nel 2017. Le sorprese positive diminuiranno e il rush degli investitori verso le aree cicliche del mercato potrebbe avere vita breve”.

 Se Trump deludesse i mercati? Un’opportunità per gli investitori “Il mercato ha reagito positivamente alla vittoria di Trump – fa poi notare Paul Hatfield, Global Chief Investment Officer, Alcentra (BNY Mellon) – le valutazioni azionarie riflettono già molti dei benefici che deriveranno dall’aumento della spesa infrastrutturale e dall’approccio business friendly della nuova Amministrazione. Resta da vedere in che misura Trump sarà effettivamente in grado di generare crescita e ridurre il peso normativo, pertanto è normale che i mercati siano in attesa del discorso di venerdì. Le aspettative circa l’aumento della crescita negli USA e 3 rialzi dei tassi Fed nel corso del 2017 hanno determinato un rafforzamento del dollaro, pertanto mi aspetto che i mercati emergenti continuino a registrare deflussi (in parte mitigati dai prezzi più stabili delle materie prime). Gli investimenti a tasso variabile, come i loan, saranno sempre più richiesti dagli investitori, mentre le obbligazioni investment grade potrebbero soffrire nel nuovo scenario. Poiché le valutazioni azionarie riflettono già uno scenario molto ottimistico, e data la tendenza di Trump a rilasciare dichiarazioni e pareri politici inattesi e impulsivi in grado di generare tensioni geopolitiche, mi aspetto che la volatilità dei mercati finanziari prosegua nel corso del 2017. Se Trump dovesse deludere i mercati sul fronte della crescita e della deregolamentazione, le oscillazioni degli indici ne sarebbero esacerbate. Proprio questo scenario, però, presenta delle opportunità di acquisto per chi è pronto a coglierle e dispone di sufficiente liquidità al momento giusto”.

I titoli finanziari corrono con Trump “Nei mesi successivi alla Brexit i dirigenti delle società finanziarie USA si sono concentrati sul taglio dei costi e sul rafforzamento dei bilanci, per far fronte a un peggioramento dell’outlook economico globale – sostiene John Bailer, Portfolio Manager, The Boston Company Asset Management (BNY Mellon) – crediamo che le azioni del settore finanziario statunitense presentino le valutazioni più convenienti e quello con il potenziale crescita più elevata. Durante il terzo trimestre, il 76% delle società dell’S&P 500 ha superato le stime sugli utili in media del 5,6%. Le società finanziarie hanno superato le stime dell’8%. Inoltre, per la prima volta da oltre un anno, nel terzo trimestre gli utili per azione (EPS) dell’S&P 500 sono cresciuti rispetto all’anno precedente, proprio grazie all’impressionante crescita del 13% registrata dai titoli finanziari. Il discorso del Presidente Trump potrebbe aggiungere benzina al fuoco. Se riducesse la regolamentazione per il settore finanziario, potrebbe rimuovere un enorme ostacolo alla crescita del comparto. Le politiche fiscali espansive potrebbero incoraggiare nuovi aumenti dei tassi. I titoli finanziari sono prevalentemente domestici e potrebbero beneficiare dalla riforma delle imposte societarie: si stima che un livello di tassazione federale pari al 20% potrebbe incrementare gli utili del settore del 18% in media. Dopo il duro trattamento riservato loro dalla crisi finanziaria in poi, crediamo che il vento stia cambiando per i titoli finanziari e che questi siano fondamentalmente solidi, sottovalutati e pronti per un ritorno in grande stile nei portafogli degli investitori”.

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