Ma quanto mi costi?

Il valore fondamentale della consulenza finanziaria da parte di un professionista non è in discussione, ma il costo della stessa sicuramente lo sarà. Dal prossimo anno infatti i clienti saranno informati in modo trasparente sull’entità
dei costi sostenuti per i vari servizi e tale scoperta potrebbe generare un profondo disagio. La consapevolezza e la valorizzazione dei costi stessi porterà un nuovo elemento negoziale, che i professionisti dovranno gestire con chiarezza e massima trasparenza. Purtroppo il contesto che stanno vivendo è pieno di incertezze e di condizioni sfavorevoli: i mercati sono stati molto volatili, i tassi sono cresciuti e ciò ha svalutato i portafogli obbligazionari, le borse di quasi tutto il mondo hanno subito importanti ribassi e poche aree di investimento si sono salvate nel 2018.
Il prossimo futuro si annuncia ancora più incerto e la relazione con il cliente ne risentirà certamente. Le logiche legate alla gestione attiva, alla diversificazione e al medio lungo periodo dovranno essere motivate e rinnovate con la competenza che i professionisti hanno certamente acquisito. Ciò non toglie che parte della clientela potrebbe non essere soddisfatta e che il trend di disinvestimenti che sempre accompagna i periodi di magra complicherà ancora di più le cose. Senza contare poi che con tassi delle obbligazioni al 3% alcuni clienti potrebbero passare dal gestito all’amministrato, con forte danno per l’industria. Insomma l’anno che verrà porta più incognite che conferme e come spesso succede in contesti controversi il sistema potrebbe incoraggiare nuove formule e modelli distributivi. I costi trasparenti sono una grande e positiva novità, ma per dirla in modo moderno, potrebbero essere molto disruptive.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!