Operazione Gattopardo

C’è grande fermento negli ambienti politici ed economici in attesa delle elezioni per il Parlamento europeo del prossimo maggio. Le incognite sono tante anche perché nei singoli paesi monta un’onda sovranista e populista. Proprio i partiti sovranisti e populisti, al governo in alcuni paesi dell’Unione, stanno affilando le sciabole in vista della prossima tornata elettorale. Chi invece sta dentro il palazzo usa tutte le armi a sua disposizione per difendere le proprie posizioni. Sono da leggere in questa chiave le lacrime tardive del presidente della Commissione Junker che si è detto pentito per aver applicato regole troppo stringenti alla Grecia. Tuttavia, se è vero che il prossimo parlamento europeo potrebbe anche cambiare il suo assetto (relativamente secondo i sondaggi), non cambieranno le posizioni che contano ossia quelle in Commissione perché a nominare i Commissari saranno, per legge, i governi in carica. Quindi la Mogherini dovrà sloggiare ma Macron o la Merkel continueranno a esprimere i loro commissari e non è escluso di rivedere sul palcoscenico europeo Moscovici e compagnia. Insomma tutta questa fatica per fare poi la solita operazione Gattopardo.

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