Assicurazioni, la polizza si sceglie sul web

Italiani sempre più attratti dalle assicurazioni online e telefoniche. Secondo un'indagine sulla “customer satisfaction” condotta dall’Osservatorio Ania in collaborazione con GFK e l’Università Bocconi, nel 2014 un assicurato su tre ha raccolto informazioni su internet prima di scegliere la propria polizza (nel 2013 la percentuale era solo del 14%) mentre il 43% dei clienti si è rivolto alle imprese telefoniche (+6% rispetto all'anno precedente).

LA FIGURA DELL’AGENTE – In particolare, sono cresciuti (42% nel 2014 contro il 32% del 2013) i clienti che utilizzano internet e telefono in affiancamento al rapporto con l’agente. Quest’ultimo viene però ancora visto come una figura imprescindibile per i clienti: il 70% ha infatti dichiarato di recarsi ancora in agenzia, soprattutto per le polizze diverse dalla Rc auto, come per esempio quelle sulla Vita, dove è più sentita l’esigenza di un vero e proprio consulente con cui parlare faccia a faccia.

ACQUISTI ONLINE – Altri dati emersi dall'indagine Ania hanno confermato che le polizze di assicurazione auto sono, con il 98%, i prodotti più acquistati in assoluto, anche se nel 2014 la RC professionale ha fatto registrare un incremento significativo, balzando dal 6% del 2013 al 10%. Inoltre il 40% dei clienti ha dichiarato di possedere più di una polizza e di passare sempre più frequentemente da una compagnia a un'altra a caccia dell'offerta più vantaggiosa: per esempio nel 2014 più di un quarto degli assicurati (27%) ha cambiato impresa d'assicurazione, soprattutto nella RC auto, a conferma della dinamicità ed estrema competitività del mercato.

INVESTIMENTI ADVERTISING – Ovviamente il web ha dato una spinta decisiva a questo fenomeno, visto che su internet gli assicurati si sentono più liberi, indipendenti e inclini al cambiamento. Infine, in netta controtendenza rispetto al mercato dell’advertising, nel 2014 il settore assicurativo ha investito in modo significativo in comunicazione, incrementando la pressione pubblicitaria del 42% rispetto ai dodici mesi precedenti.

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