Novità in materia pensionistica. Secondo quanto annunciato dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, c’è la possibilità di rendere più flessibile il sistema previdenziale, consentendo formule di pensione anticipata
PENSIONE ANTICIPATA – Per coloro che decidono di optare volontariamente per il prepensionamento l’ipotesi che sembra prendere piede è quella del prestito pensionistico. Come sottolineato da LeggiOggi, a differenza del passato l’attuale proposta prevede il coinvolgimento delle banche allo scopo di limitare l’impatto sulla finanza pubblica. Il lavoratore potrebbe andare in pensione fino a 3 anni prima rispetto ai requisiti ordinari, ossia a 63 anni e 7 mesi di età oppure con 39 anni e 10 mesi di contributi, percependo una pensione ridotta del 3-4% per ogni anno di anticipo.
FINANZIAMENTO GARANTITO – L’assegno che si verrebbe a percepire non costituirebbe una vera e propria pensione, ma una sorta di finanziamento garantito dalla futura pensione che il lavoratore potrà riscuotere quando sarà il momento. Questa opzione presenta però dei problemi e il rischio maggiore è che il costo della previdenza venga spostato dallo Stato alle banche e ai lavoratori. Vediamo alcune potenziali criticità:
– la morte prematura del pensionato: in tal caso il debito con la banca potrebbe venire saldato da un’assicurazione stipulata dallo stesso pensionato, l’operazione però comporterebbe un costo;
– i soggetti che dovrebbero pagare i contributi figurativi per i 3 anni di anticipo: se questi non dovessero essere pagati, la pensione diminuirebbe ancora di più;
– il costo degli interessi bancari sull’assegno anticipato: qualora a pagarli dovesse essere il lavoratore il costo dell’operazione salirà ulteriormente;
– le tipologie di garanzie che dovranno essere offerte alle banche, la quali a loro volta potrebbero rifiutarsi di aderire allo schema e di concedere il finanziamento.