Per Banca Generali è l’ora del consulente green

Vito Andreola

 

 

In Italia oltre il 30% dei clienti del comparto banking considera i criteri Esg un fattore determinante nella scelta di una banca e il 47% è disposto a pagare un premio per un prodotto sostenibile. Una sorpresa? Sempre meno.

Questi dati – raccolti in una delle indagini più accreditate del settore – riguardano il 2022 e le prime evidenze 2023 denotano una conferma del trend e in alcuni casi persino un aumento dell’attenzione da parte della clientela. La sostenibilità è ormai a tutti gli effetti un vantaggio competitivo per chi è in grado di esprimerla al meglio. E’ il caso di Banca Generali che si è mossa anzi tempo per fare dell’Esg un punto di forza e in queste settimane sta presentando internamente e al mercato una nuova categoria di consulenti: i Sustainable Advisor, specializzati nella conoscenza dei prodotti, strumenti e best practice del mondo Esg. Il velo è stato alzato in un incontro con la rete il 29 novembre e ora la squadra è pronta a partire.

 

Nuovo modello di servizio

Non si tratta solo di un nuovo marchio ma di un innovativo modello operativo e di servizio che punta a rafforzare la leadership della banca del Leone nel segmento. Qualche numero. Nell’ultimo biennio la società ha più che raddoppiato le masse investite in soluzioni Esg, ovvero nell’acronimo di ambiente, attenzione al sociale e governance che rappresenta il paradigma della sostenibilità, passando da 6,5 miliardi di fine 2021 a oltre 14 miliardi a metà 2023, con un peso sulle masse complessive gestite pari a circa il 34% del totale. Il target del 40% di soluzioni Esg al termine del piano triennale a fine 2024 non è dunque lontano.

E’ in questo percorso che vanno inquadrati i consulenti dalla spiccata propensione verde. Marco Bernardi, vice-direttore generale della banca, racconta l’impegno in tal senso. “Cinque anni fa siamo stati tra i primi a credere in un modello d’offerta dedicato agli obiettivi dell’agenda 2030 dell’Onu. Lo abbiamo fatto sviluppando una piattaforma proprietaria insieme ai partner di Mainstreet in grado di quantificare l’impatto reale che le nostre scelte, e investimenti, possono avere concretamente nelle sfide ambientali e sociali del nostro futuro”. La forte attenzione che è seguita non solo da parte della clientela ma in primis dai banker nei confronti del tema ha spinto la banca a dare forma in maniera più composita anche alle modalità di interazione, formazione, e dialogo.

 

I benchmark internazionali

L’iniziativa parte dallo studio e analisi delle best practices sostenibili a livello internazionale sia nell’asset management, sia nelle regole societarie. E si articola in master dedicati, webinar riservati con focus su temi corporate e sul terzo settore come target interessato a gestioni dedicate alla sostenibilità, eventi, tavoli di lavoro e pubblicazioni periodiche con newsletter di contenuti finanziari green dedicati.  Il pacchetto di formazione offerto culminerà poi con “L’Esg Advisory Day”, una giornata interamente dedicata a questa evoluzione della professione.

“Il gruppo pilota è stato selezionato dalla banca incrociando diversi dati come la composizione dei portafogli, la redazione dei report di sostenibilità, la capacità di screening di fondi sostenibili, insieme a interviste mirate per cogliere il livello di formazione e orientamento al tema. Queste figure si impegneranno infatti a non proporre alla clientela strumenti non compliant con l’ambito sostenibile portando i vantaggi di un’advisory dedicata forte di competenze specializzate”, specifica Bernardi.

 

Rating in crescita

L’attenzione riservata alla sostenibilità da parte della terza private bank italiana è stata riconosciuta anche dalle agenzie di rating che negli ultimi mesi hanno posizionato la società ai vertici tra gli asset gatherer (Msci score A da BBB del 2022, Standard Ethics EE+ ai massimi in Italia, Moodys 62/100), dove si segnala l’ultima revisione dall’agenzia di rating ESG di Morningstar – Sustainalytics – che ha recentemente migliorato ulteriormente il giudizio a 7,8 punti “Negligible Risk”, confermando il posizionamento di BG che ormai da due anni resta la prima nel settore Asset Manager & Custody Services su circa 400 operatori globali.

 

 

 

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