Accordo raggiunto tra Intesa Sanpaolo e i sindacati sul piano esuberi 2011-2013. Dopo oltre un mese di trattative, le due parti si sono accordate per almeno 3mila uscite nel corso del triennio, con preferenza a quelle volontarie e incentivate economicamente, la riqualificazione produttiva di almeno 5mila unità da adibire ad attività di sviluppo commerciale, e la riduzione del costo del lavoro di almeno 300 milioni di euro con effetto a partire dal primo gennaio 2014.
Alle tremila uscite previste dal piano “se ne possono aggiungere poi altre 2.000 che dovranno essere sempre volontarie e incentivate e avverranno utilizzando il fondo di solidarietà”, ha spiegato il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale. Al piano di uscite corrisponderà però un nuovo ciclo di assunzioni, che vedrà fino a mille nuovi ingressi: In particolare “a quattromila uscite ci saranno 250 assunzioni, a 4.500, ulteriori 250, poi qualora si raggiunga il limite massimo di cinquemila uscite, ulteriori 250 nuovi inserimenti con assunzione a tempo parziale”.
“È un accordo che guarda al futuro”, ha commentato il segretario generale aggiunto della Fabi, Mauro Bossola, “perché garantisce un giusto equilibrio tra uscite incentivate e nuova occupazione stabile, oltre a fissare garanzie fondamentali per i lavoratori coinvolti nelle riconversioni professionali”.La notizia è complessivamente positiva per Intesa Sanpaolo, hanno commentato gli analisti di Intermonte, osservando tuttavia che “ad oggi la vera questione rimane l’evoluzione del rischio Paese”.