Jp Morgan, Dimon sotto pressione sulla separazione delle cariche di presidente e ceo

DOMANI L’ASSEMBLEA – Si terrà domani l’assemblea annuale dei soci di Jp Morgan, chiamata a decidere tra le altre cose sull’eventuale separazione delle due cariche di amministratore delegato e presidente, attualmente entrambe in capo a Jamie Dimon. Secondo alcune indiscrezioni, l’istituto avrebbe spedito una lettera agli investitori per chiedere il loro voto contro la mozione di separazione, avanzata a seguito dello scandalo sui derivati legato alla cosiddetta “Balena di Londra” che ha travolto la banca americana nei mesi scorsi.

LA MOZIONE – In particolare il sindacato dei lavoratori pubblici Afscme (American Federation of State, County and Municipal Employees), il New York City Comptroller’s Office e altri fund manager chiederanno agli azionisti di approvare la proposta in cui si chiede a Jp Morgan di dividere i ruoli di ceo e presidente, affidando quest’ultimo a un soggetto esterno alla banca, migliorando così il controllo su Dimon e su altri top executive del gruppo.

ALLA RICERCA DI UN COMPROMESSO
Jp Morgan da parte sua avrebbe anche aperto canali di comunicazione informali con gli oppositori: secondo quanto riporta il Wall Street Journal, il gruppo avrebbe incaricato William Daley, ex funzionario dell’istituto e capo di staff del presidente Usa Barack Obama, di contattare l’ Afscme per sondare la possibilità di trovare un compromesso. L’assemblea annuale di soci per il conteggio definitivo dei voti è convocata per domani, 21 maggio.

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