Promotori, una richiesta sbagliata su Apf

INTERVENTI DETTATI DALL’EMOTIVITA’ – Una levata di scudi dettata molto dall’emotività e un po’ meno dalla logica. E’ questo il filo di alcuni interventi pubblicati in questi ultimi giorni su BLUERATING dopo che abbiamo anticipato la possibile nomina di Carla Rabitti Bedogni, già commissario Consob e oggi commissario dell’Antitrust, a prossimo presidente di Apf, l’Organismo per la Tenuta dell’Albo dei Promotori finanziari (qui la notizia).

BIAFORE E CEREA – Alcuni interventi, a cominciare da quello di Drago Biafore, promotore finanziario e presidente del consiglio nazionale Anasf (qui la notizia), seguito da Angelo Cerea, pf di lunga data già in Banca Mediolanum e oggi in Banca Fideuram (qui la notizia), hanno di fatto bocciato la candidatura Rabitti Bedogni chiedendo che a capo dell’Apf sia designato invece un promotore finanziario.

Proviamo però a mettere qualche punto fermo.

1.    L’Apf  NON E’ un ordine professionale che come tale spesso è presieduto da iscritti all’ordine stesso.

2.    L’Apf è invece un organismo che vede LO STATO riservare al promotore finanziario l’esercizio dell’attività propria in base a una  DELEGA ricevuta dalla mandante. Il pf è soggetto che opera per conto di altri.

3.    Il fatto che oggi lo Stato non nomini i membri del consiglio Apf è già un successo. Ma è legittimo che lo Stato abbia chiesto e continui a chiedere un presidente DI GARANZIA e, come tale, INDIPENDENTE dalle categorie stesse presenti in Apf.

4.    L’Apf NON E’ COMPOSTO infatti solo da promotori. L’Anasf pesa per il 50% ma altrettanto pesano gli intermediari, presenti come Abi e Assoreti. Tanto che, in fase di start-up, tutti hanno contribuito pro-quota a far partire l’Organismo.

5.    L’indicazione alla presidenza della Rabitti Bedogni è partita in sede Apf da Anasf, che con la presidenza di Maurizio Bufi ha dimostrato su questo tasto una sensibilità istituzionale. L’indicazione è stata recepita positivamente da Abi e Assoreti.

6.    Consob non avrebbe mai fatto partire Apf se non vi fosse stata un figura di garanzia a presiederlo come Giovanna Giurgola Trazza che ha svolto un lavoro eccellente.

7.    La funzione di garanzia, presupposto della caratteristica di indipendenza, è oggi tanto più richiesta al futuro presidente Apf quanto più si è in vista della sfida di creare un Organismo unico per promotori finanziari e consulenti.

8.    Infine, proprio perché a questo futuro unico Organismo sarà affidata anche la delicata funzione della vigilanza, che credibilità e indipendenza potrebbe mai avere un presidente Apf promotore finanziario che deve controllare gli stessi pf? Non si rischierebbe l’accusa di conflitto d’interessi a ogni passo?

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!