Cavalcare la crisi: i consigli di un promotore

Anche stamattina le borse europee sono crollate e il taglio dei tassi non sembra essere stato sufficiente per restituire la fiducia ai mercati. Per cercare di uscire da questo momento difficile, senza pagare eccessivamente dazio, bluerating ha intervistato un promotore di una delle prime tre reti di collocamento, che ha preferito rimanere anonimo, che dà alcuni interessanti consigli ai risparmiatori.
 

Il primo è l’inevitabile invito a mantenere i nervi saldi. “Nelle ultime due settimane -  spiega il professionista – su Piazza Affari sembra calato il panico ed è stato venduto tutto il vendibile mandando in poche ore in fumo una gran parte della capitalizzazione. Ritengo questo fenomeno autolesionista perché monetizza solo le perdite”.

Proprio per questa ragione il promotore sta invitando i  suoi clienti a non seguire il gregge. “Anche se questa crisi passerà alla storia, non assisteremo al crollo definitivo dei mercati come alcuni mass media fanno pensare. E’ certo un momento drammatico, ma anche una grande opportunità: si possono comprare azioni buone a prezzi molto bassi. Per chi ha i nervi saldi e un pò di denaro in cassa è il momento di fare ottimi affari, in particolare nel settore dei fondi azionari“.
 

Anche se il risparmio gestito resta il principale target di raccolta, il promotore spiega che in questo momento convengono senza dubbio i piani di accumulo, investimenti in fondi comuni realizzati attraverso versamenti periodici programmati per un certo numero di anni. “Questa formula mostra tutta la sua validità soprattutto durante gli scenari contrastati ed è molto efficace pure nelle lunghe fasi di calo di Borsa. L’investimento periodico risulta, quindi, praticamente sempre vincente”.
 

Riguardo alle index linked, e il rischio di perdere il capitale su questo genere di prodotti, il promotore spiega che il rischio, in particolar modo se i mercati peggioreranno, è lievitato molto. “Bisogna vedere come la index è stata costruita, infatti”.
 

In ogni caso l’intermediario ricorda che pochi giorni prima del default, Lehman era considerata dal 90% degli addetti ai lavori una società solida e anche Patti Chiari la indicava tra i titoli solidi. E poi tutti abbiamo visto cosa è successo”.

In realtà c’era chi come Consultique già il 17 marzo scorso, con 6 mesi di anticipo, quindi, aveva inviato ai suoi associati una mail che sottolineava che a “causa della crisi di liquidità e, dunque, della possibilità che i titoli obbligazionari di Lehman Brothers possano a breve subire ulteriori crolli, si consiglia di vendere al più presto i titoli obbligazionari di suddetta banca presenti nei portafogli dei clienti”.

Tornando alle index il promotore ammette che in questo momento questo genere di prodotti non sembrano avere grande successo presso gli investitori, giustamente timorosi, “e non vengono consigliati in maniera particolare dai promotori”.
 

E non a caso mentre BCC Vita e Unipol hanno riconosciuto ai sottoscrittori che si sono ritrovati strumenti con sottostante Lehman l’opzione di ottenere, alla data di naturale scadenza dei contratti, il capitale originariamente sottoscritto, ai 10.500 clienti Mediolanum (nella foto l’a.d. Ennio Doris) coinvolti è stata inviata una lettera nella quale viene precisato che l’azienda è vicina ai risparmiatori e sta cercando un rimedio.

Negli ultime settimane si sta assistendo anche al grande successo presso gli investitori dei pronti contro termine.

“Sulla popolarità di questi strumenti stanno giocando favorevolmente le incerte condizioni dei mercati finanziari” spiega il promotore. In ogni caso sono prodotti sul quale pesa il rischio dell’inadempimento della controparte e che sono indicati maggiormente per investimenti a brevissimo termine. I PCT non sono certo strumenti utili per costruire un portafoglio che si pone un orizzonte di lungo periodo”.
 

Sui rischi connessi ai soldi depositati sui c/c il promotore ha sottolineato che “non bisogna nemmeno prendere in considerazione il rischio default. Questi soldi, a meno che inizi la quarta guerra mondiale, sono totalmente al sicuro.”

Sui timori di un possibile inasprimento del credit crunch riguardo UniCredit, senza dubbio la maglia nera fra le blue chip, il promotore spiega che la banca guidata da Alessandro Profumo è un’azienda solidissima che “sta pagando pesantemente i rumors che circolano, messi in giro da alcuni sciacalli che vogliono speculare. In particolar modo i competitor”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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