Sandra Crowl (Carmignac): il sistema bancario italiano sta riprendendo vigore. Solo quello, però

ANCORA TANTI PROBLEMI – L’Italia sta ripartendo e con lei il sistema bancario. Dalle grandi banche, però. Questo in sintesi il giudizio di Sandra Crowl (nella foto), membro del comitato investimenti di Carmignac Gestion che oggi BLUERATING ha intervistato all’interno del quartier generale del gestore in Place Vendome. “Prima delle ultime elezioni”, ha detto l’esperta, “siamo usciti dall’Italia come investimenti, ma negli ultimi sei mesi abbiamo ripreso a investirvi. Certo, ci sono ancora diversi problemi da superare ma ci sono segnali di miglioramento”.

INTESA E UNICREDIT E BASTA – Il merito di questo ottimismo, spiega la Crowl, è da imputarsi alle prime due banche italiane: Intesa Sanpaolo e UniCredit. “Per quanto riguarda l’azionario, puntiamo con favore ai titoli di Piazza Cordusio e Ca’ de Sass: queste due realtà hanno saputo ricostruire il loro debito, soprattutto UniCredit”. Come spiega l’esperta nel corso dell’intervista, “le grandi banche italiane hanno saputo trovare nuove forme di guadagni e hanno trovato nuovi modi per potenziare i loro business”. Le piccole banche, secondo l’esperta, vivono però ancora un momento di profonda incertezza. “Il problema del sistema bancario in generale, una questione che affligge soprattutto le piccole relatà, è che il loro business non si è ancora consolidato. Non c’è ancora una via certa per far ripartire il loro business””, ha sottolineato Crowl.  

OK I BOND ITALIANI A DIECI ANNI – Buone notizie anche sul fronte dei bond. “Sul fronte obbligazionario abbiamo ripreso a puntare sulle obbligazioni italiane a dieci anni in virtù della modesta ripresa dell’economia italiana”, ha sottolineato Crowl. Purtroppo però, l’Italia è tutt’altro che fuori dal guado. “L’Italia deve superare diversi ostacoli prima di riprendersi del tutto: prima di tutto deve risolvere la questione della riforma elettorale, inoltre ha bisogno di una ingente riforma dei mercati, tutti ingredienti senza i quali resterà sostanzialmente non competitiva rispetto agli altri Paesi membri dell’Ue”.

ITALIA ANCORA POCO COMPETITIVA – Per questo la Crowl ha sottolineato che in Italia il gruppo francese investirà solo sui titoli delle maggiori banche italiane e sui bond a dieci anni. “Sul resto degli investimenti siamo ancora scettici. Tutto quello che è strattamente legato al ciclo dell’economia italiana resta ancora piuttosto rischioso”, ha concluso la Crowl. Ottimismo sì, dunque, ma con moderazione.

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