TopAdvisor, gli studenti sono i più spericolati

IL PRIVATO SCEGLIE LE AZIONI – Cosa guida le scelte dei partecipanti a TopAdvisor? Le statistiche del concorso organizzato da Pictet Asset Management in collaborazione con FIDA hanno mostrato che i privati iscritti, quando scelgono le asset class da inserire nei loro portafogli virtuali, preferiscono le azioni. Nella classifica generale, l’azionario copre infatti più del 60% del portafoglio medio; ma questa percentuale sale nel caso dei portafogli gestiti da studenti e privati, arrivando al 70%, mentre è inferiore quando il concorrente è un professionista, cioè un consulente o un promotore finanziario.

LE SCELTE DEGLI STUDENTI – Bluerating.com ha chiesto ad alcuni studenti di raccontare la loro esperienza con TopAdvisor. Matteo Gatta, studente iscritto al corso di laurea magistrale in gestione d’azienda con profilo in intermediari finanziari presso l’università Cattolica di Piacenza, fa sapere: “Ho deciso di partecipare al concorso perché sono da sempre interessato al mondo dell’asset management, e quindi l’ho ritenuto una buona possibilità di apprendimento pratico dei concetti teorici appresi in università”. Le scelte di asset allocation dello studente sono state particolari: “Al momento della costruzione del mio portafoglio ho deciso di concentrarmi solamente su un settore, confrontando i rendimenti dei fondi con il benchmark dell’etf di riferimento, con l’intenzione di costruire un portafoglio più competitivo dell’etf“, spiega. Anche Giovanni Priore, studente di economia e finanza, ha deciso di prendere parte al concorso per passione. “Dato che studio finanza sono appassionato di qualsiasi cosa riguardi i mercati, e poi volevo mettermi alla prova”, racconta. Le sue scelte di asset allocation sono state piuttosto spericolate: “Ho scelto in base alla volatilità, ho rischiato molto”, fa sapere lo studente, secondo cui un concorso come TopAdvisor può essere utile a migliorare la diffusione di una migliore cultura finanziaria di base: “Potrebbe essere utile, perché la competizione e la voglia di vincere portano a impegnarsi al massimo e quindi a informarsi il più possibile su quello che si fa”. Di diverso avviso Gatta, secondo cui “un concorso di questo tipo può dare la sensazione di una finanza troppo semplice e senza rischi”.

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