Anima punta agli istituzionali

OBIETTIVO FUTURO – Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore di domenica, Anima vuole rafforzare anche l’attività con gli istituzionali. La ragione? Dopo l’anno record del 2015, quest’anno l’industria del risparmio gestito potrebbe rallentare, complice un inizio non positivo per le Borse mondiali, e puntare sugli istituzionali sarebbe una buona alternativa, visto che il business è per sua natura più resiliente agli sbalzi d’umore degli stessi mercati finanziari.

LE ATTIVITA’ ISTITUZIONALI
– Come? Per circa il 40%, spiega ancora il quotidiano, si tratta dell’inserimento di prodotti (essenzialmente fondi d’investimento) in soluzioni assicurative per l’appunto di istituzionali. Poi ci sono i cosiddetti Wrap (fondi investiti da altri fondi da altri fondi o mandati individuali). E, infine, la gestione a terzi: dai fondi pensione fino ai singoli asset o portafogli. Proprio in questa direzione va il recente accordo con Banco Poste Fondi sgr. E il gruppo finanziario conferma l’obiettivo di arrivare a fine 2020 in totale a circa 15 miliardi di asset under management.

L’OFFERTA AD ARCA – Intanto, prosegue il risiko nel risparmio gestito che vede Anima tra i protagonisti, dopo l’offerta non vincolante per Arca sgr (qui la notizia). Su questo fronte la società conferma la struttura della proposta presentata a novembre. Per il 100% di Arca, valutato in 700-800 milioni, è previsto per il pagamento del corrispettivo tramite azioni (con aumento di capitale riservato dai soci) di almeno il 25% del totale. La restante parte, invece, sarà costituita da esborso cash derivante dall’indebitamento. Detto questo, la società è ancora in attesa della decisione di Arca.

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