Tra le chance di Finmeccanica c’è l’Ipo di AgustaWestland

Fonti bancarie stanno ragionando sul fatto che un eventuale sbarco in Borsa della società ango-italiana che produce elicotteri, AgustaWestland, potrebbe risolvere la crisi di finanziamento che sta vivendo Finmeccanica, nel caso in cui i progetti di dismissioni di quest’ultima non dovessero andare a buon fine. Il rating di Finmeccanica è stato abbassato a BBB-, con outlook negativo, da parte dell’agenzia Standard & Poor’s nel mese di dicembre dello scorso anno. Il rapporto tra il debito netto e il margine operativo lordo armonizzato a 12 mesi al 31 marzo 2012 si attestava a circa 5,4 volte, escludendo i costi straordinari registrati nel 2011. Il gruppo ha registrato un flusso di cassa operativo negativo (-1,14 miliardi di euro) nel primo quadrimestre di quest’anno. L’agenzia Moody’s ha espresso invece un outlook stabile su un rating Baa2. Finmeccanica ha anche commissionato un programma di dismissioni di asset pari a un valore totale di 2 miliardi di euro (perlopiù riferito ai settori trasporto ed energia).

L’aspettativa è di un ritorno netto di circa un miliardo di euro entro il 2013 dal programma che ha come obiettivo quello di rafforzare il suo patrimonio. Comunque, l’operazione di vendita dalla lunga gestazione di Ansaldo Breda e Ansaldo Sts ha incontrato delle difficoltà. I banchieri italiani hanno elaborato opzioni per Finmeccanica, ma le alternative per un aumento di capitale sono limitate a causa della partecipazione statale del 32% nella compagnia, ha detto un banchiere. Se gli obiettivi di cessione di una parte di Ansaldo Breda, Ansaldo Sts o Ansaldo Energia dovessero fallire, Finmeccanica potrebbe decidere di quotare AgustaWestland, fa sapere un secondo banchiere. Mentre un terzo banchiere ha ribadito che questa strada, in realtà, sarebbe già stata discussa internamente, ma solo in via ipotetica. La tipologia di attività di AgustaWestland appare coerente con il core business di Finmeccanica grazie alla sua forte esposizione al ramo della difesa e AgustaWestland è già di fatto quotata attraverso la sua controllante, ma il primo banchiere ha fatto notare che Finmeccanica aveva già preso in considerazione di mettere Agusta sul mercato nel passato. Un’ipo di Augusta, considerata il gioiello di Finmeccanica, non costituisce comunque l’ultima delle opzioni, in ordine di priorità.

Un piano di azione è ancora ben lontano dall’essere definito, dice un banchiere. Finmeccanica ha affermato che la cessione delle parti di Ansaldo Breda, Ansaldo Sts o Ansaldo Energia, è l’unica opzione da prendere in considerazione in questo momento. “Abbiamo preso un impegno nei confronti del mercato, sia di tipo quantitativo sia temporale e, al momento, non stiamo prendendo in considerazione nessun’altra ipotesi”, ha fatto sapere un portavoce. “Il nostro cfo Passera ha commentato circa un mese fa durante la presentazione dei risultati del gruppo che ci sono già diversi attori che stanno portando avanti una due diligence sia sul fronte dei trasporti sia su quello dell’energia”. Se Finmeccanica dovesse premere il grilletto su AgustaWestland, allora la divisione in questione potrebbe diventare una realtà semplice da collocare sul mercato, e finirebbe anche per riscuotere molto interesse da parte degli investitori, ha fatto sapere un banchiere. A dispetto di un mercato complesso e molto esposto a una corposa politica di tagli sul fronte governativo, Agusta ha registrato una crescita del 7,4% anno su anno su ricavi che si sono attestati a 3,915 miliardi di euro, un mol pari a 417 milioni di euro e nuovi ordini per 3,963 milioni di euro, in calo del 33,8% dai 5,982 milioni del 2010.

Il settore degli elicotteri parla di un 55,4% dei volumi (quanto a ordinativi) mentre il restante 44,6% viene dall’assistenza, dalle attività ingegneristiche e dalla produzione industriale. AgustaWestland investe anche circa il 12% dei suoi ricavi in ricerca e sviluppo (in confronto a Eads che ne spende 6,4%). Gkn, Bae Systems e Eads sono società quotate attive nel settore della difesa spaziale. La prima ha registrato vendite per 5,75 miliardi di sterline e un mol di 621milioni di sterline al 31 dicembre 2011 e ha una capitalizzazione di mercato pari a 2,9 miliardi di sterline. Questo fornisce al mercato un multiplo pari a 0,5 volte nel rapporto capitalizzazione/ vendite e pari a 4,7 volte nel rapporto capitalizzazione/mol. Nel caso di Bae systems il primo indicatore è pari a 0,46 mentre il secondo è di 4.5. Mentre l’European Aeronautic Defence and Space Company, EADS N.V, ha un multiplo pari a 0,47 nel rapporto tra capitalizzazione e vendite. Secondo le analisi di Dealreporter, sulla base dei multipli delle società coinvolte nel settore della difesa, AgustaWestland potrebbe potenzialmente essere valutata intorno ai 2 miliardi di euro. Mentre sul debito netto di Agusta vige il silenzio. Le azioni di Finmeccanica lo scorso mercoledì erano in calo del 3,5% a 2,81 euro per azione con una capitalizzazione di 1,628 miliardi di euro. La compagnia sta scambiando in un range non troppo lontano dai minimi di un anno fa, aggirandosi dunque nella forchetta di 2,56 e 8,8 euro.

Articolo originale del 23/5/2012

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