Occhio a Mps, Carige e Telecom Italia

PIAZZA AFFARI RESTA CAUTAPiazza Affari riparte dopo la pausa per il fine settimana in un clima che resta improntato a una certa prudenza, con gli indici che oscillano appena sotto le ultime chiusure dopo i primi scambi. Il Ftse Mib oscilla infatti a -0,28%, il Ftse Italia All Share viene indicato a -0,22% mentre il Ftse Italia Star recupera lo 0,14%.

MPS IN RIPRESA, CARIGE TRA ALTI E BASSI – Tra le blue chip italiane prova a guadagnare terreno Mps, sempre alle prese con l’aumento di capitale da 5 miliardi, col titolo che segna +3% e i diritti che risalgono a 18,68 euro (+3,78%). Bene anche Banca Carige, che da oggi è impegnata in un aumento da 800 milioni e che dopo essere rimasta sospesa per eccesso di rialzo è indicata a 0,1811 euro per azione (+10,70% rispetto al prezzo di riferimento di venerdì post stacco diritti pari a 0,1636 euro). In compenso, come già accaduto a Mps, il diritto (il cui prezzo di riferimento era stato fissato a 0,2366 euro) crolla in avvio di operazione del 19,7% a 0,19 euro.

TELECOM IN AFFANNO DOPO SCISSIONE TELCO
– In affanno anche Pirelli, Banco Popolare, Azimut, Gtech e Telecom Italia, dopo che Generali e Mediobanca hanno esercitato la facoltà di richiedere la scissione da Telco (holding cui fa capo il 22,4% dell’ex monopolista telefonico italiano. Una volta conclusa la scissione, alla spagnola Telefonica andrà il 14,7% di Telecom Italia e un debito di 1,6 miliardi. Intesa Sanpaolo e Mediobanca avranno l’1,6% del capitale e un debito di 179 milioni ciascuna, mentre Generali si vedrà attribuire il 4,3% dell’operatore telefonico e 475 milioni di debiti.

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