Meglio un fondo di private equity che la quotazione in Borsa. E’ la convinzione che si sta facendo strada tra molti imprenditori americani interessati ad aprire il capitale aziendale a soggetti esterni per crescere. Secondo un approfondimento dell’Economist, negli Usa il numero delle public company è crollato a quota 4mila rispetto alle 7mila del 1996.
Anche le grandi imprese quotate continuino a fare profitti, nota il settimanale britannico, le società di più recente fondazione sembrano prediligere infatti altre forme di finanziamento. A partire dal coinvolgimento del private equity, che controllano un quarto delle aziende americane di medie e grandi dimensioni.
Dietro al fenomeno vi sono diverse ragioni: dalla minor fame di capitali delle start-up di maggiore successo come AirBnb e Uber, che riescono a reperire in proprio denaro sul mercato, all’abbondante liquidità della grande finanza in questa fase storica.
Luigi dell’Olio