Intesa-Ubi, Equita categorica: buy e reduce le raccomandazioni

Gli analisti di Equita sono categorici per quanto riguarda le raccomandazioni sui due titoli bancari oggetto di una delle più grandi operazioni del comparto degli ultimi anni: Intesa SanPaolo vale un buy con target price di 2,20 euro mentre Ubi Banca è giudicata reduce con prezzo obiettivo di 2 euro dopo che Intesa SanPaolo ha annunciato un miglioramento dell’offerta su Ubi Banca aggiungendo (oltre al concambio di 17 azioni Intesa per ogni dieci Ubi) una componente cash di euro 0,57 per azione.

In base ai calcoli della Sim milanese, nel dettaglio, la valutazioni di Ubi sale da 0.44x P/TE a 0.52x P/TE (da 0.61x a 0.69x utilizzando il prezzo di Intesa alla data dell’annuncio dell’operazione). L’offerta, già di per sé molto vantaggiosa per gli azionisti Ubi, “non può ora essere razionalmente rifiutata in quanto comporta un premio del 44.7% rispetto ai prezzi di chiusura di Ubi il giorno precedente
l’annuncio, rispetto a una media del 4% nei deal realizzati fra banche negli ultimi anni”.

Inoltre, fanno notare da Equita, grazie ai nuovi termini dell’offerta agli azionisti Ubi faranno capo il 63% del valore attuale delle sinergie (43% pre-revisione del prezzo di offerta), “livello che sembra più che adeguato considerando le differenze in termini di dimensioni relative fra Ubi e Intesa”.

In caso di adesioni al 100%, per Intesa la revisione del prezzo comporta un cash out di circa 650 mln di euro che non ha impatti sostanziali sui termini dell’operazione. Infatti, sempre in base ai calcoli della Sim milanese, è confemato un’Eps accreation del 6% al 2023, un ROI maggiore del 20% per una creazione di valore di circa 14 cents ie +7%.

Stimato in aggiunta un impatto inferiore ai 10 punti base sul CET1 di Intesa visto che, a detta di Equita, l’esborso in caso di adesioni 100% potrà essere per gran parte compensato dai capital gain (350mn) già previsti dal piano industriale di Ubi stand alone (di cui una parte legata alla cessione del business del merchant acquiring).

Infine, dopo l’annuncio dell’adesione all’offerta da parte del sindacato degli azionisti bresciani (8% di Ubi) anche la Fondazione CR Cuneo (6%) e Banca del Monte di Lombardia (5%) hanno dichiarato che aderiranno all’offerta.

 

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