A rischio la credibilità della consulenza

Nei giorni scorsi avete proclamato l’incompatibilità dell’agente assicurativo con il nuovo albo. Poi divulgate la notizia che i mediatori creditizi si possono iscrivere. Il promotore si sapeva che doveva abbandonare il mandato. Bene, andiamo in ordine, il mediatore non deve superare nessun esame, gli basta inviare una raccomandata all’ufficio italiano cambi. Ergo, il panettiere, il commercialista e l’agente immobiliare (di quest’ultimo non sono sicuro della compatibilità), magicamente diventano consulenti.

L’agente assicurativo per l’iscrizione al registro unico degli intermediari deve sostenere ore obbligatorie di formazione. Il promotore sostiene un esame per l’iscrizione all’albo, deve abbandonare un mandato e un portafoglio già in essere. Riassumendo questi semplici dati di fatto, si evince che: il business più grosso lo farà ancora chi ha più contatti (commercialisti e agenti immobiliari) e non i più bravi, ergo, grandi venditori. Quella che sembrava una svolta per quei professionisti che credono nella formazione, nelle competenze, nell’etica si trovano ancora una volta sopraffatti da venditori che alla lunga inflazioneranno questo lavoro, proprio come è stato fatto con i promotori negli anni scorsi. Buona giornata.
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Risponde la redazione di Bluerating.com
Caro lettore, tutte le categorie da lei elencate (promotore finanziario, agente assicurativo, mediatore creditizio) hanno la possibilità di non sostenere l’esame per l’iscrizione al nuovo albo dei consulenti finanziari. La differenza, oggi, riguarda solo il concetto di incompatibilità. Ovvero oggi solo i mediatori creditizi possono, in teoria, svolgere entrambe le attività, mediatore e consulente.

Se ci si limita a questo aspetto allora lo scenario da lei descritto che vede premiate solo alcune categorie a scapito di professionisti (come i promotori finanziari) che per anni hanno dimostrato sul campo la propria professionalità, è possibile. E allora la sua rabbia e la sua denuncia sarebbero da condividere appieno.

Ma non dimentichiamo che il decreto relativo al nuovo albo non si limita a indicare le incompatibilità, ma indica anche i requisiti di professionalità, di onorabilità e di indipendenza dei futuri consulenti finanziari. E questi criteri non consentono (per prendere la sua provocazione) a un panettiere di trasformarsi in consulente.

Detto questo, non dimentichiamo che presto sarà nominato l’Organismo per la tenuta dell’albo e saranno le decisioni di questa nuova istituzione a rendere la nuova professione più o meno credibile. Sarà l’Organismo a dare concretezza a quanto scritto nel decreto. Quindi riteniamo sia questo il momento di fare richieste concrete al futuro Organismo per evitare il rischio che nasca l’insolita figura del panettiere consulente. Per evitare il rischio che la professione del consulente finanziario perda credibilità fin dalla sua nascita.

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