E due. Il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà ritorna per la seconda volta a tirare le orecchie a Mediobanca e di nuovo il suo ad Alberto Nagel risponde picche. Nel corso della sua relazione annuale al parlamento Cartricalà è ritornato sulla necessità per l’Italia di “massicce dosi di concorrenza”, invitando gli operatori del sistema bancario e assicurativo a sciogliere quegli “intrecci azionari e personali tra imprese concorrenti” che frenano “le spinte concorrenziali”, riducono “la contendibilità del controllo”. Il riferimento è alla rete di partecipazioni incrociate tra banche, assicurazioni e grandi imprese industriali a Nord.
Una rete che ha al centro il legame tra Piazzetta Cuccia e le Generali, che controlla di fatto con una quota di poco superiore al 13%. Secca la replica di Nagel: “In mancanza di cambiamenti legislativi nessuno in Mediobanca si propone di scendere in Generali e nessuno può chiedere a Mediobanca di farlo”. A dire la verità però a favore della concorrenza potrebbe intervenire la nuova normativa di Banca d’Italia sulla concentrazione del rischio, che potrebbero avere effetti sui patrimoni dell’istituto.