Mps, per Vigni il 2011 è valso 5,8 milioni di euro

Quasi sei milioni di euro. A tanto ammonta il compenso complessivo che Mps ha corrisposto nel 2011 ad Antonio Vigni, una somma gonfiata soprattutto dalla buonuscita da 4 milioni di euro per l’addio del d.g., decidsa a inizio 2012 con un accordo consensuale dopo che il gruppo ha chiuso l’anno con maxi perdite per 4,69 miliardi di euro. I compensi fissi 2011 sono stati pari a 1,4 milioni di euro a cui sai aggiungono i 450mila euro della retribuzione variabile per l’esercizio 2010, riporta la relazione sulle remunerazioni di Mps.

E gli emolumenti di Vigni, rileva la banca senese, sarebbe stata ben superiore se si fossero applicati i principi del contratto: l’accordo trovato coniuga il contenimento dei costi con «l’ adeguato riconoscimento per l’opera svolta in questi anni alla guida della Banca». Alla direzione generale Vigni era approdato nel 2006 dopo una esperienza ultratrentennale in banca, iniziata a 19 anni, e che si è chiusa al principio del 2012 quando è stato chiamato al suo posto Fabrizio Viola. Al nuovo d.g., che sarà anche amministratore delegato, verrà riconosciuta la stessa retribuzione del suo predecessore più un bonus di ingresso di 140mila euro. Quanto infine al presidente uscente Giuseppe Mussari, che non si è ricandidato per la scadenza di aprile, i suoi compensi 2011 si fermano a quota 712mila euro, cifra uguale a quella del 2009 quando una delibera dell’assemblea aveva bloccato il compenso su tale soglia.

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