Promotori, Scolari: la ripresa della raccolta non ha un carattere episodico

PAROLA A MASSIMO SCOLARI – Massimo Scolari, segretario generale di Ascosim, l’Associazione delle sim di consulenza, ha commentato con BLUERATING i dati di raccolta delle reti a febbraio, comunicati la scorsa settimana da Assoreti (qui la notizia), per arrivare poi a riflettere sulla professione di promotore finanziario e sul futuro della consulenza. Di seguito le sue osservazioni.

1. Lei che idea si è fatto sui dati diffusi da Assoreti e riferiti ai primi due mesi del 2013? Quali osservazioni si sente di fare?
Nel solo mese di febbraio la raccolta delle reti di promotori finanziari è stata positiva per 1,8 miliardi in netta crescita rispetto al mese precedente (930 milioni). Si tratta di un dato molto incoraggiante e che dimostra il buon stato di salute del settore ed il grado di fiducia che i promotori hanno saputo conquistare e mantenere in un contesto economico e di mercato molto difficile.

2. Emerge un vigoroso recupero del gestito (vale, in questo senso, la conferma arrivata da Assogestioni su gennaio e febbraio), in linea con l’intero 2012. Il 2013 secondo lei sarà dello stesso tono? Che cosa si aspetta?
Dai dati forniti da Assogestioni si evidenzia che a febbraio 2013 il patrimonio gestito ha toccato un nuovo record a 1.210 miliardi. La raccolta complessiva dell’industria del risparmio gestito nei primi due mesi dell’anno è stata pari a 12 miliardi di euro e ha interamente compensato le perdite registrate nel 2012. I promotori hanno contribuito in molto sostanziale a questo risultato apportando una raccolta netta sui fondi pari a 3,1 miliardi, che rappresenta il 40,2% dell’intera raccolta. Stiamo quindi assistendo ad una ripresa della crescita dei fondi di investimento che non ha un carattere episodico e che anzi si consoliderà nel corso dell’anno.

3. Aumentano i portafogli medi dei professionisti ma diminuisce il numero dei clienti e dei professionisti stessi. Quello del promotore finanziario è destinato a diventare un mestiere d’élite?

Non sono di questa opinione. I promotori finanziari hanno da sempre rappresentato un valido supporto alla gestione del risparmio della clientela  retail, offrendo il proprio servizio sia alla clientela facoltosa, sia ai piccoli risparmiatori. E’ naturale tuttavia che anche nell’ambito di questa professione si imponga una tendenza alla concentrazione che privilegia gli operatori che riescono ad incrementare il volume medio intermediato.

4. I giovani che oggi volessero fare i promotori, quali spazi e possibilità hanno per emergere? E come possono inserirsi?

Ai giovani che desiderano avviare un’attività nel settore della promozione finanziaria e della consulenza mi permetto di dare un consiglio: è bene che si preparino adeguatamente, devono studiare tanto all’Università ed approfondire le conoscenze teoriche e pratiche della gestione di portafoglio e dei rischi.

5. In questo contesto, quali spazi vede per uno sviluppo della consulenza?

Dall’introduzione della MiFID la consulenza finanziaria si sta sviluppando sia in Italia che negli altri paesi europei. E’ un processo che esplicherà i propri effetti sul medio e lungo termine; certamente l’intero sistema finanziario sarà profondamente trasformato e rinnovato sia nella tipologia dei soggetti che nelle modalità di prestazione dei servizi finanziari. L’obiettivo per tutto il sistema è di recuperare e consolidare il grado di fiducia nei confronti di una clientela sempre più informata e preparata.

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