PATRIMONIO INVARIATO – Il patrimonio dei clienti delle reti resta sostanzialmente invariato nel primo trimestre dell’anno. A fine marzo, la rilevazione effettuata da Assoreti evidenzia una valorizzazione dei prodotti finanziari e dei servizi di investimento distribuiti dagli intermediari associati, tramite l’attività dei propri consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, pari a 518,2 miliardi di euro, valore sostanzialmente allineato a quanto osservato a fine 2017, quando era stato pari a 518,5 miliardi di euro. Il patrimonio complessivo dei prodotti del risparmio gestito si attesta sui 379,6 miliardi di euro (-0,8% su dicembre 2017), mentre la valorizzazione delle posizioni in regime amministrato ammonta a 138,5 miliardi di euro (+1,9%).
FLESSIONE SULLE UNIT LINKED – Il patrimonio degli Oicr sottoscritti direttamente è pari a 182,7 miliardi di euro, con un’incidenza complessiva sul portafoglio totale del 35,3%. In particolare, la valorizzazione delle gestioni collettive domiciliate all’estero è pari a 160,7 miliardi di euro, mentre le masse investite in fondi di diritto italiano ammontano a 20,9 miliardi di euro. I prodotti assicurativi e previdenziali, con 139,3 miliardi di euro, evidenziano un’incidenza nel portafoglio dei clienti delle reti pari al 26,9%: aumentano le masse investite sulle polizze vita tradizionali (34,4 miliardi di euro) e sui prodotti multi-ramo (17,7 miliardi), mentre si registra una flessione congiunturale sulle unit linked (75,4 miliardi di euro). Le gestioni patrimoniali individuali si attestano sui 57,6 miliardi di euro, con un’incidenza sul portafoglio complessivo uguale all’11,1%. A fine mese, il contributo complessivo delle reti al patrimonio investito in Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è pari a 306,8 miliardi di euro, con un’incidenza del 30,6% sul patrimonio totale investito in fondi (patrimonio gestito pari a 1.003,8 miliardi di euro – dato provvisorio). Nell’ambito del risparmio amministrato il portafoglio titoli ammonta a 65,2 miliardi di euro, ossia al 12,6% del patrimonio totale: aumenta la valorizzazione dei titoli azionari e degli strumenti del mercato monetario, mentre diminuisce quella dei titoli di debito.