Wealth management: i top portafoglisti sono quelli di Banca Generali

Il volume più alto di asset under management spetta ancora a Fideuram che al primo trimestre 2020 aveva 111,6 miliardi di masse in gestione, ma per quanto riguarda la crescita negli ultimi 12 anni, le migliori performance sia per quanto riguarda gli aum sia per quanto riguarda il rapporto tra aum/consulenti sono quelle di Banca Generali, che nel periodo in esame è cresciuta rispettivamente del 464% (passando da 11,2 a 63,3 miliardi di aum) migliorando anche del 273% il rapporto masse/consulenti.  Tornando al primo trimestre di quest’anno va segnalato che il maggior incremento per numero di consulenti finanziari è da ascrivere ad Azimut (+728). Sono i dati contenuti nell’analisi di mercato e osservatorio di Reply Wealth Management, un’assessment quantitativo dei principali player finanziari le cui rielaborazioni sono basate sull’analisi dei dati di raccolta e di patrimonio emessi da Assoreti dal 31 dicembre 2008 al 31 marzo 2020. L’osservatorio ha preso in esame i numeri di Allianz Bank, Azimut, CheBanca!, Credem, Deutsche Bank Financial Advisors, Fideuram, Fineco, Banca Generali, IwBank, Banca Mediolanum e Widiba, ossia i principali operatori del risparmio gestito in Italia.

Nelle prime slide del report di Reply vengono misurate le variazioni nel periodo 2008-2020 per quanto riguarda aum, consulenti finanziari e il rapporto tra questi due valori, uno dei principali criteri per valutare l’efficacia di una società di risparmio gestito. Al primo posto per aumento delle masse c’è come detto Banca Generali, che ha più che quadruplicato la sua raccolta, seguita da Azimut (205%), Mediolanum (198%) e Fineco (173%), mentre l’incremento più contenuto è quello di Fideuram (+84%) che però partiva da 60,5 miliardi già nel 2008. Se ci spostiamo al numero di promotori, la crescita più decisa è stata quella di Azimut (+68%), seguita da Banca Generali (+51%), mentre Allianz Bank (-26%), Mediolanum (-19%) e Fineco (-5%) hanno ridotto il numero di consulenti finanziari. La diminuzione della forza vendite implica di solito il tentativo di migliorare il rapporto aum/consulenti, che come detto è uno dei parametri più interessanti per la valutazione dell’efficienza di una società. Nei 12 anni presi in esame, Banca Generali nonostante abbia aumentato considerevolmente il numero dei consulenti ha registrato la crescita più marcata di aum/cf (273%), davanti a Mediolanum (268%) e Allianz Bank (213%) che come visto in precedenza sono quelle che hanno ridotto maggiormente il numero dei promotori.

In generale, se restringiamo il periodo d’esame e consideriamo il trend riguardante i promotori, dal 2017 a oggi quasi tutti i gruppi hanno ridotto la forza lavoro ad eccezione di Banca Generali e Azimut che invece hanno aumentato il numero di consulenti finanziari. Grazie alla crescita registrata nel periodo preso in esame, oggi Banca Generali per ogni consulente registra masse in gestione per 32,2 milioni e si posiziona al primo posto, seguita da Fineco (26,6 milioni), Azimut (23,8 milioni) e Fideuram (24,2 milioni). Nelle ultime posizioni ci sono invece Deutsche Bank Financial Advisors (13,1), Widiba (11,84) e CheBanca! (10,9). Se guardiamo invece alla raccolta netta totale, al primo posto c’è Mediolanum (oltre 2,8 miliardi) davanti a Fineco (1,9) e Banca Generali (quasi 1,5). Nel rapporto percentuale tra la raccolta netta totale e gli usset under management spicca invece CheBanca! con il 9% (per 408 milioni di raccolta netta) davanti a Mediolanum, Fineco e Banca Generali. Se infine si considera la raccolta netta in rapporto al numero di consulenti (rnt/cf) si ottiene un altro dato di efficienza gestionale, che vede CheBanca! al primo posto con una strategia che chiaramente punta a minori masse ma più selezione nella raccolta netta. Tra i gruppi che invece gestiscono volumi importanti ma restano al top nella performance rnt/cf spiccano Fineco e Banca Generali, seconde solo a CheBanca! in questa particolare graduatoria.

 

 

 

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