Castagna ha sottolineato di non aver mai pensato ad operazioni di acquisizione ostili, poiché l’idea che l’ha mosso all’ottica di una possibile fusione è sempre stata quella di “creare il terzo polo bancario attraverso un’operazione concordata, autenticamente trasformativa, in grado di dare vita a una realtà che potesse competere sul mercato italiano con gli altri due grandi gruppi esistenti”.
Si è poi detto non interessato a Banca Carige. Banco BPM è già il secondo gruppo in Liguria (grazie a Banco di Chiavari e della Riviera Ligure) e una aggregazione con Carige “non sarebbe una operazione trasformativa“. “Abbiamo esperienza di operazioni di ristrutturazione e sappiamo che il mercato le apprezza soltanto quando sono completamente concluse”, ha aggiunto.
Sul caso di Siena, Castagna ha affermato che non ha mai pensato a una operazione con il Monte dei Paschi, mentre non ha mai parlato con UniCredit da quando è arrivato il nuovo amministratore delegato, Andrea Orcel. “Peraltro, UniCredit ha un dialogo in corso con un’altra banca e pertanto non ritengo sia corretto fare alcun commento”, ha puntualizzato.