La joint venture, secondo quanto comunicato dalle società interessate, dovrebbe vedere la luce entro la fine dell’anno, una volta definito l’accordo fra i partner e ottenute le necessarie autorizzazioni.
Il progetto prevede, in particolare, la fusione di BPVi Fondi e di Verona Gestioni SGR (controllate al 50% Banca Popolare di Vicenza e al 50% da Cattolica Assicurazioni) e, succesivamente, l’ingresso di Azimut Holding nel capitale con una quota del 33%, acquisita dai due nuovi “soci”. I soggetti fondatori, si legge nel comunicato congiunto, sono fin d’ora aperti a valutare l’interesse di tutti gli operatori interessati a seguire questo modello. Ma, come dichiarato da Pietro Giuliani (presidente Azimut) nel corso della conferenza stampa di presentazione della joint-venture “al momento non ci sono stati contatti. Fin’ora la joint venture era nota solo ai soggetti coinvolti”. Giuliani ha anche sottolineato che il prezzo dell’operazione non è ancora stato stabilito ma “non sarà lontano dagli attuali valori di mercato”.
La nuova SGR potrà inizialmente contare su uno stock di risparmio gestito intorno ai 5,8 miliardi di euro e su un team costituito dal personale in forza alle due SGR. Si avvarrà dell’advisory di Azimut , che svolgerà “se mai ce ne fosse bisogno, il ruolo di garante dell’indipendenza della nuova SGR – ha spiegato Giuliani – Azimut è indipendente e così sarà la nuova realtà, che avrà in gestione i portafogli assicurativi e previdenziali di Cattolica, le gestioni patrimoiniali di Popolare di Vicenza, nonche’ i fondi e le gpf che saranno arrichite da prodotti della gamma di fondi lussemburghesi di Azimut.