La nuova consulenza: un libro e due guru per capirla davvero

Dare luogo a investitori consapevoli, spingerli a impegnare i propri risparmi in prodotti finanziari e nell’equity delle aziende, renderli protagonisti della crescita e dello sviluppo dell’UE, recuperare il ritardo rispetto a quanto avviene nei mercati dei capitali UK e USA.  È questo l’obiettivo della Retail Investment Strategy, la proposta della Commissione europea, adottata il 23 maggio, che dovrà essere approvata nei prossimi mesi dal Parlamento e dal Consiglio europeo, che cambia, integra ed espande ulteriormente i contenuti della Mifid I (2007) e della Mifid II (2018).

In tutti le librerie e gli store online da venerdì 10 novembre, il volume “La nuova consulenza finanziaria/Le Implicazioni operative e le opportunità di business apportate dalla Retail Investment Strategy (Guerini Next, 2023, pagg. 224, euro 20,00), scritto da Maurizio Primanni e Massimo Scolari, due conclamati esperti di lungo corso della consulenza finanziaria, è un vademecum: uno strumento che si rivolge ai consulenti finanziari, ai gestori bancari, agli agenti assicurativi e agli asset manager dei settori bancario, assicurativo e del risparmio gestito. La meta: sfruttare al meglio il nuovo pacchetto di norme che riguarderà l’industria della produzione e distribuzione dei prodotti di risparmio gestito, sotto l’aspetto sia pratico che delle opportunità di business (ciascun capitolo è arricchito da una riflessione sulle implicazioni operative e di business di ciascuna delle sezioni della nuova normativa). Sempre nel dettaglio del tema: dallo scenario del mercato che andrà a delinearsi nel futuro, alla questione degli incentivi (che dopo molte polemiche, amplificate anche dai media, sono stati vietati solo per le operazioni in regime di execution only), all’introduzione di elementi innovativi da seguire, come il best interest test delle proposte di consulenza finanziaria e il value for money test che dovrà essere seguito dalle fabbriche nella predisposizione dei nuovi prodotti di investimento e di investimento-assicurativi, dalla trasparenza ai concetti di appropriatezza e adeguatezza, al marketing fino alla formazione dei consulenti finanziari.

“La nuova normativa – afferma Maurizio Primani, fondatore e presidente del Gruppo Excellence, specializzato nella consulenza manageriale, nelle applicazioni di intelligenza artificiale e nell’innovazione digitale – farà crescere in Europa l’intera industria del risparmio gestito, contribuirà ad aumentare il livello di maturità finanziaria dei clienti, da ultimo migliorerà il profilo di competenza e professionalità dei consulenti finanziari, che dovranno realizzare un percorso formativo obbligatorio annuale. Abbiamo voluto offrire uno strumento operativo, pratico e pragmatico, affinché tutti gli attori coinvolti si attrezzino fin da subito per la gestione delle nuove regole. Crediamo che esse, seppur non definitive e soggette all’approvazione del Consiglio e del Parlamento EU, tuttavia abbiano il potenziale per rappresentare un salto di paradigma nel modello di business del wealth management: dall’introduzione del best interest test nella consulenza finanziaria, al rafforzamento dei criteri di  trasparenza, ambito in cui si sentono i rimandi alla normativa di Mifid 2 e che include nuovi obblighi per l’industria laddove prevede che il consulente fornisca non solo il prodotto più conveniente in termini di costo, ma anche escluda quegli elementi accessori che non sono necessari per raggiungere il risultato migliore per il cliente e che lo rendono conseguentemente più caro.”

“Abbiamo deciso di scrivere questo saggio – dichiara Massimo Scolari, presidente di Ascofind, Associazione per la consulenza finanziaria indipendente – perché riteniamo che la Retail Investment Strategy esprima una svolta importante dal punto di vista normativo con l’introduzione di nuovi elementi non previsti dalla Mifid come il best interest test e il value for money test. Abbiamo cercato di dare un taglio pratico: ogni aspetto della nuova normativa è trattato sia per come si sovrappone, modifica e integra Mifid 1 e Mifid 2, che per spiegare le implicazioni organizzative e operative sui modelli di business di produttori, distributori e consulenti finanziari, oltre che per stimolare una riflessione sulle nuove possibilità di business derivanti dalla nuova normativa.”

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