Etf Esg obbligazionari: possibile coniugare rendimenti e diversificazione

In un recente sondaggio, quasi tutti gli investitori istituzionali e i gestori patrimoniali in Europa, con un patrimonio complessivo di oltre 150 miliardi di euro in gestione, hanno dichiarato che il numero di indici a reddito fisso aumenterà nei prossimi due anni.

Il sondaggio, commissionato dall’asset manager europeo Tabula Investment Management, ha rilevato nel dettaglio infatti che il 96% degli investitori istituzionali e dei gestori patrimoniali prevede un aumento del numero di indici ESG, con il 21% che prevede un aumento “drastico”.

Alla domanda se l’innovazione nell’indicizzazione del reddito fisso ESG abbia creato “buliding block” sostenibili necessari per le esposizioni core dei portafogli, oltre il 97% degli intervistati si è detto d’accordo. Gli intervistati hanno dichiarato che è ora possibile spostare le esposizioni core verso gli ETF ESG a reddito fisso, senza sacrificare i rendimenti corretti per il rischio o la diversificazione.

Se si considera ad oggi la qualità dei dati ESG del mercato del reddito fisso, un quarto degli investitori istituzionali e dei gestori patrimoniali li giudica eccellenti; il 62% li giudica buoni, mentre il 13% afferma che lo standard è medio.

Jason Smith, Chief Investment Officer di Tabula, ha dichiarato: “È già aumentato notevolmente il numero di indici ESG che aiutano gli investitori passivi a reddito fisso a trovare opportunità di investimento sostenibili senza rinunciare ai rendimenti o alle caratteristiche delle loro esposizioni di portafoglio principali. Ciò che conta ora è assistere a un continuo miglioramento della qualità di tali indici per garantire che includano emittenti che sono stati studiati e valutati in modo approfondito sulle loro credenziali ESG.”

Michael John Lytle, ad di Tabula, ha dichiarato: “Tabula è da tempo all’avanguardia nella costruzione di indici ESG per l’ investitorie di reddito fisso. Siamo stati i primi a creare benchmark per chi vuole allineare i propri portafogli agli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi. Continuiamo a far evolvere questi indici per includere altri criteri di sostenibilità”.

 

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