I prestiti P2P cinesi entrano in Borsa

I prestiti peer-to-peer in Cina sono una delle facce più ricche e promettenti del Fintech.

Alla fine di agosto 2016, il volume dei prestiti P2P nel Paese era di 680,3 miliardi di Yuan (102 miliardi di USD), oltre 20 volte il valore di gennaio 2014, secondo l’osservatorio Wangdaizhijia.

Tale valore potrebbe arrivare a 1,5 trilioni di Yuan (225 miliardi di USD) entro la fine del 2018, secondo le stime Nomura, grazie anche a una serie di regolamentazioni varate dal governo cinse che danno molta più stabilità e credibilità al settore.

Leader di questo mercato è Lufax.

Sostenuta dalla Ping An Insurance (a sua volta uno dei più grandi gruppi assicurativi cinesi) è stata valutata 18,5 miliardi di USD nell’ultimo fase di finanziamento lo scorso gennaio 2016.

Nei giorni scorsi, Reuters ha diffuso la notizia che Lufax avrebbe già interpellato 4 top advisor per essere affiancata nel processo di quotazione alla borsa di Hong Kong.

Le quattro banche interpellate sarebbero Citic Securities, Citigroup, JPMorgan e Morgan Stanley e sembra che queste abbiano già avviato i lavori, anche se nessun mandato formale è stato ancora assegnato.

Sarebbe la prima IPO sulla piazza asiatica di una piattaforma di prestiti P2P e potrebbe arrivare a raccogliere ben 5 miliardi di USD.

L’IPO arriverebbe in un momento di grande crescita dei prestiti P2P e metterebbe alla prova l’appetito degli investitori per una nuova generazione di aziende che minacciano di distruggere il settore finanziario tradizionale.

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