2020: fuga dagli hedge

Il 2020 potrebbe venire ricordato come uno dei più disastrosi per l’industria degli hedge fund. Come riporta infatti questa mattina MF riprendendo i dati dell’ultimo report di Hedge Fund Research (Hfr), si aggiornano i record negativi per il settore nel primo trimestre.

Da gennaio a marzo il capitale degli hedge fund si è ridotto di 366 miliardi (-11%) di dollari a 2.960 miliardi con deflussi netti per 33 miliardi, il quarto più grande nella storia del settore e il più marcato dal secondo trimestre 2009 quando gli investitori ritirarono 42 miliardi. Come spiegato da Kenneth Heinz, presidente di Hedge Fund Research, “gli investitori hanno reagito a un’ondata di incertezza e di volatilità senza precedenti causata dalla pandemia legata al coronavirus con un crollo storico nella tolleranza al rischio e con il più grande rimborso di capitale del settore degli hedge fund dalla crisi post-finanziaria». Che sia quindi il preludio della caduta degli dei? Difficile dirlo ancora con certezza ma alcune avvisaglie sono arrivate nei giorni scorsi con notizie riguardo le performance registrate dai colossi del settore. A partire da Renaissance Technologies, hedge fund computerizzato fondato da Jim Simons, che ha realizzato uno dei suoi trimesti peggiori con il fondo Institution Equities diminuito di quasi il 18% e il fondo Institutional Diversified Alpha sceso del 13%. Effettivamente gli hedge fund macro hanno registrato i peggiori deflussi, due terzi del totale, con una grossa fetta di investitori che hanno scelto di ritirarsi dalle strategie macro computerizzate guidate dai trend dirottando 3,8 miliardi verso gestori attivi. Anche Bridgewater Associates del guru Ray Dalio ha dovuto fare i conti con il sell-off del mercato che ha portato a una riduzione di un quinto il valore delle attività nel suo fondo di punta Pure Alpha nel primo trimestre.”

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