Arrivano i nuovi Pir

L’articolo 143 del Decreto Rilancio varato ieri dal governo introduce i nuovi “Pir” rivolti al private market, Piani individuali di risparmio “alternativi” a sostegno delle pmi italiane, come già auspicato da Assogestioni https://www.assogestioni.it/articolo/nuovi-pir-la-proposta-di-assogestioni-a-supporto-delle-imprese.

La misura, basandosi sulla disciplina generale prevista per i Pir dall’art. 1, commi da 100 a 114 della legge di bilancio per il 2017, tende a convogliare in maniera consistente gli investimenti verso imprese di minori dimensioni concedendo la possibilita, agli investitori, di costituire un secondo Pir con dei vincoli di investimento piuÌ specifici. I nuovi Pir devono, per almeno i due terzi dell’anno solare di durata del piano, investire almeno il 70% del valore complessivo, direttamente o indirettamente, in strumenti finanziari, anche non negoziati in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione, emessi o stipulati con imprese radicate in Italia, diverse da quelle i cui titoli azionari formano i panieri degli indici FTSE MIB e FTSE Mid Cap della Borsa italiana o in indici equivalenti di altri mercati regolamentati, nonche da prestiti erogati alle predette imprese e da crediti delle medesime imprese. Le disposizioni prevedono, inoltre un vincolo di concentrazione degli investimenti pari al 20% e limiti all’entita degli investimenti, superiori ai Pir attuali, pari a 150.000 euro all’anno e a 1.500.000 euro complessivamente.
La norma varata dal Governo consente la costituzione del nuovo Pir attraverso un’ampia categoria di intermediari. Gli investimenti qualificati di tale nuova tipologia di Pir, infatti, possono essere effettuati, oltre che tramite OICR aperti e contratti di assicurazione sulla vita e di capitalizzazione, anche tramite FIA, quali, a mero titolo semplificativo: Eltif, fondi di private equity, fondi di private debt e fondi di credito.

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