Adesso i bond Esg battono quelli ordinari anche per performance e non solo per impatti positivi su ambiente e società. Nel 2020, infatti, il rendimento rispetto ai bond ordinari è stato del 4,4% rispetto all’1,8%, con uno spread tra i due rendimenti del 2,6 per cento. A riportarlo è un articolo di Mara Monti per Il Sole 24 Ore, che parla di una vera e propria ondata di richieste in Europa per le emissioni di titoli obbligazionari e azionari con impatto sociale e ambientale. Molte emissioni sono legate all’emergenza Covid-19, ma a dare una grande spinta è l’impegno della Commissione europea di finanziare attraverso questi strumenti i piani di intervento per il rilancio economico e il sostegno sociale come il progetto Sure o l’ormai celebre Next Generation Eu.
Nell’articolo del quotidiano di Confindustria è intervenuto anche Marco Clerici, co-responsabile dell’investment banking di Equita che ha redatto il quinto “Osservatorio sui mercati dei capitali in Italia. L’esperto ha parlato di un gap di offerta sul mercato che ha spinto al rialzo i rendimenti e, riferendosi al report, ha sottolineato come la raccolta di prodotti finanziari Esg abbia registrato nuovi record, posizionando l’Europa come il mercato più attivo sugli investimenti sostenibili. Basti pensare che, nel 2020, il Vecchio Continente ha catalizzato l’80% dei flussi a livello mondiale per questa asset class. In Italia, più nel dettaglio, gli investimenti in fondi Esg hanno raggiunto circa 13 miliardi di euro.