Pare quindi che l’approccio degli investitori nei confronti di questi strumenti sia cambiato. La diffidenza del biennio 2018-2020 si è dissipata e ha lasciato posto ad una certa fiducia, probabilmente coaudiuvata dal crollo pandemico e favorito da un ottimismo per la ripresa economica in atto.
Le prospettive dei PIR a detta di molti operatori del settore potranno continuare a essere positive. Ne sono complici le novità introdotte nella legge di bilancio 2022 che propone di innalzare la soglia di investimento per cui è prevista la agevolazione fiscale agevolata dagli attuali 30mila euro annui a 40 mila e, di conseguenza, da 150 mila a 200mila l’ammontare nei cinque anni.