Investimenti: focus sul Brasile

A cura di Martina Daga, Junior Macro Economist, AcomeA SGR

Domani, 2 agosto, verrà annunciata la decisione di politica monetaria della Banca Centrale Brasiliana. Ci avviciniamo ad un meeting molto atteso, in quanto, dopo un anno di tassi di politica monetaria fermi al 13.75%, la BCB sembra finalmente pronta ad iniziare con il ciclo di rilassamento.

Dopo mesi in cui la BCB ha sempre tenuto un tono molto hawkish, giustificato dal processo di disinflazione troppo lento e aspettative di inflazione sopra al target, posticipando così i tagli ai tassi di interesse, in occasione dell’ultima riunione di politica monetaria ha segnalato che è pronta ad iniziare il ciclo dei tagli con mosse “parsimoniose”, come indicato negli ultimi verbali. Il consensus di mercato si aspetta quindi un taglio di 25 bp, con alcuni che puntano a un taglio più consistente di 50 bp. Tutto ciò, di fronte a un livello di inflazione che ha toccato il picco alla metà dello scorso anno e che, in particolare negli ultimi mesi, ha perso momentum, tendendo verso il target. Il valore dell’inflazione di giugno ha stupito le attese di mercato al ribasso registrando una crescita dei prezzi al 3.16% YoY. Anche le attese di inflazione hanno ormai da alcuni mesi imboccato una traiettoria discendente. Questo scenario ha reso i tassi, anche in termini reali, molto attraenti. Rendimenti reali positivi e un tono hawkish della banca centrale sono stati sicuramente fattori che hanno sostenuto l’ottima performance del real brasiliano che da inizio anno ha guadagnato circa il 13% sul dollaro. La valuta forte a sua volta ha evitato che ci fossero ulteriori spinte inflazionistiche.

Recentemente alcuni sviluppi hanno migliorato notevolmente l’outlook del Paese. Alcune delle riforme portate avanti dal governo di Lula, tra cui il nuovo quadro fiscale e la riforma sulla tassazione che semplifica il sistema, attualmente in fase di approvazione, sono state ben accolte dal mercatoLe attività economiche stanno sì registrando un rallentamento, ma si sono finora dimostrate molto resilienti, così come il mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione ai minimi storici, nonostante la politica monetaria restrittiva della BCB. Inoltre, il Comitato Monetario Nazionale, composto dal Ministro delle Finanze Haddad, dal Ministro della Pianificazione e Controllo Tebet e dal Governatore della Banca Centrale Neto, che tutti gli anni al meeting di giugno stabilisce il valore target di inflazione per i successivi 3 anni, quest’anno ha preso la decisione di cambiare regime e passare a un target di inflazione continuo e pari al 3% (± 1.5%) a partire dal 2025Questa decisione ha eliminato un ulteriore fattore di incertezza dal contesto macroeconomico, trainando al ribasso le aspettative di inflazione.

Questo contesto ha portato alcune delle principali società di rating a rivedere il proprio giudizio sul Paese, dopo S&P che a metà giugno ha confermato il rating BB-, ma ha rivisto l’outlook da stabile a positivo, anche Fitch ha annunciato la scorsa settimana l’upgrade da BB- a BB con outlook stabile.

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