Asset allocation: ecco come posizionarsi secondo Plenisfer Investments SGR

“Guardando agli eventi di mercato, continuiamo a pensare che la fragilità del sistema finanziario imponga una “pausa di riflessione” alle banche centrali, ferme sul dilemma tra stabilità del sistema e lotta all’inflazione. Nel breve termine, il rischio di recessione si fa sempre più forte, anche se un possibile ritorno ciclico dell’inflazione non è da escludere. In questo senso, le allocazioni in oro e titoli energetici continuano ad essere fondamentali per un efficace hedge strutturale del portafoglio“. Ad affermarlo sono gli esperti di Plenisfer Investments SGR, che di seguito illustrano la loro view in termini di asset allocation.

Sul fronte obbligazionario, crediamo di essere alla fine di un ciclo di rialzo dei tassi e questo, dal nostro punto di vista, definisce un’opportunità di investimento sul lato fixed income in termini di titoli governativi e titoli di credito. Considerando l’attuale inversione della curva dei tassi 10-2 anni, riteniamo che rimanere focalizzati su investimenti di buona qualità rimane comunque una priorità.

Considerando gli asset rischiosi, pensiamo sia opportuno rimanere prudenti, a causa dell’incertezza relativa alle politiche monetarie e al rallentamento del ciclo economico. Riteniamo che si debbano considerare i settori in cui è predominante la scarsità strutturale dell’offerta (società energetiche, materie prime impiegate nella transizione energetica). Considerando le valutazioni azionarie attuali, pensiamo che i P/E globali siano ancora elevati e che sia probabile una loro diminuzione prolungata nel tempo, fattore dovuto all’aumento dei tassi di interesse.

Continuiamo a credere che l’elemento macroeconomico principale del 2023 sia la riapertura della Cina. In questi primi mesi del 2023 stiamo infatti assistendo sia alla riapertura del dialogo tra il governo cinese e un settore fondamentale per l’economia come quello del Tech – dopo due anni di una politica controllo molto restrittiva – sia alla potenzialità di una ripresa dei consumi guidata dall’eccesso di risparmio retail di circa 8 triliardi di renmimbi (contro la media degli anni precedenti di 2 triliardi), creatosi durante i periodi di lock down precedenti.

 

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