Il governo fotocopia dovrà riparare i danni dell’originale

I nodi stanno arrivando al pettine. Il governo Renzi, nei suoi quasi tre anni di vita ha fatto riforme importanti, o comunque ci ha provato, ma ha lasciato un’eredità pesante. E ora si cominciano a palesare. Prima di tutto c’è la storia del Montepaschi e delle banche italiane che non è stata gestita o è stata gestita male. Se il governo fosse intervenuto prima probabilmente la situazione ora sarebbe diversa e i conti non sarebbero così pesanti: i 20 miliardi stanziati dal fondo salvarisparmio potrebbero anche non essere sufficienti. Poi il richiamo dell’Europa sulla finanziaria e il debito: mancano 3,4 miliardi all’appello e bisogna che il governo Gentiloni corra a mettere una toppa per non incorrere in una procedura di infrazione che significherebbe esborsi importanti naturalmente a carico dei cittadini. Poi è arrivata la correzione della stima di crescita economica dell’Italia da parte del Fondo Monetario Internazionale: +0,7% anziché +0,9% previsto dal governo. Per essere una fotocopia Gentiloni avrà un bel daffare per riparare all’originale.

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