Avvio di settimana positivo per i listini azionari

A cura di Giuseppe Sersale, Anthilia Sgr
Buon inizio di settimana sui mercati, grazie a promesse di investimenti in Cina e sentori di uan politica monetaria meno restrittiva dalla PBOC. Delude la prima survey manifatturiera US di maggio
Inizio settimana dai toni tranquilli e positivi sui mercati, favorito dal newsflow del week end.
Parecchie le news sul fronte cinese:
** All’apertura di 2 giorni di Summit, il Presidente Cinese Xi ha descritto la “Belt and Road” come l’iniziativa del secolo, auspicando che rafforzi la crescita economica dei partecipanti, migliori le infrastrutture, e rinvigorisca lo sviluppo industriale. Nel concreto, ad alimentare il buon mood è stata la promessa del Presidente di destinare 540 miliardi di Yuan (78 bln $) in finanziamenti di cui 100 per il  Silk Road Fund e 380 in prestiti ai paesi partecipanti. Unico neo, tra i leader degli oltre 100 paesi rappresentati (tra cui Putin e Erdogan) l’unico del G7 a presentarsi è stato Gentiloni, mentre spiccava per l’assenza la rappresentanza indiana.
** Il monetary policy implementation report uscito venerdi ha avuto un tono meno aggressivo rispetto a quello di febbraio. Nel report si suggerisce di migliorare il coordinamento tra le politiche e curare di più timing e ritmo, al fine di ottenere un bilanciamento tra la necessità di delevereggiare e di mantenere stabilità delle condizioni di liquidità. Leggendo tra le righe si evince che la fase di tightening aggressivo debba lasciare il posto ad una più neutrale.
**Il quadro è completato dai dati di attività economica di aprile, che, quasi a giustificare il lieve cambio di stance, mostrano moderazione in particolare sulla produzione industriale e gli investimenti fissi. Come dire che l’inasprimento della politica monetaria sta ottenendo gli effetti attesi sul ciclo.
Il Resto delle news del Week End comprendono
** la vittoria schiacciante della Merkel in North Rhine-Westphalia, che ha clamorosamente ridimensionato le ambizioni di Schulz (L’SPD ha perso 8 punti da 39% nel 2012 a 31%, e la qualifica di primo partito a favore della CDU col 33%)
** Le intenzioni di Russia e Arabia di prorogare l’oil production freeze fino a marzo 2018 compreso, che insieme con le news cinesi ha dato fiato alle commodities.
** L’assenza di disfunzioni rilevanti dal cyper-attacco del week end.
** il missile sparato dalla Corea del Nord, che non ha praticamente lasciato traccia sui mercati.
** Il Comunicato dei Ministri delle Finanze del G7, che ha risentito dell’ avvento di Trump alla Casa Bianca. Come nelle recenti occasioni, l’impegno a evitare il protezionismo è stato sostituito da un più labile obiettivo di rafforzare il contributo del trade alle singole economie. Nulla di nuovo.
Su queste basi, sorprende poco che il tono in Asia sia stato generalmente positivo (Tokyo a parte, che continua a consolidare la performance dell’ultimo mese) e che i listini cinesi e di Hong Kong figurino decentemente.
L’apertura europea di ieri ha però visto il buon tono stemperarsi un po’ in mattinata, senza un catalyst preciso, per la verità, visto che dati macro rilevanti non ce n’erano. Eventualmente, qualche peso può aver avuto il circolare di indiscrezioni secondo cui Trump sarebbe sul punto di sostituire una buona parte della sua prima linea (Spicer, Bannon e Priebus). Ciò contribuirebbe a spiegare anche la debolezza del $, anche se uno sguardo alla matrice dei cambi mostra che in parte si tratta di forza dell’€, alimentata dal dibattito sulla stance ECB (Weidmann vs Praet su tapering) e dal calo del differenziale tassi (oggi 192 bp sul 10y Germania US, minimo da novembre).
Nel pomeriggio, qualche informazione macro in più da US:
** L’Empire manufacturing (Fed NY) di maggio, prima survey regionale a vedere la luce questo mese, ha deluso, segnando il primo marginale calo da ottobre scorso (-1 da +5.2 e vs attese per 7.5). Nei sottoindici spicca il calo di 11 punti dei new orders (-4.4). Va detto che l’Empire è assai volatile e che le aspettarive future delle aziende restano elevate (39.4) per cui vale la pena di aspettare qualche altra survey, tra cui il Philly, prima di trarre conclusioni sull’ISM.
** Decisamente buono, per contro il rimbalzo del NAHB homebuilders sentiment di maggio (70 da 68 vs attese per 68).
All’apertura, Wall Street si è fatta contagiare dal sentiment asiatico, e un nuovo test della resistenza a 2400 punti di S&P 500 è in corso. L’Europa ha fatto in tempo a beneficiare solo in parte del buon tono US, ma in ogni caso aveva largamente performato l’azionario US venerdi per cui i marginali progressi odierni sono un buon risultato. In rialzo i rendimenti, con accento sugli emittenti core europei, mentre il treasury resta tranquillo, forse in attesa di sviluppi politici in US, dove, ignorato dall’equity, Trump sembra sempre più invischiato.
In settimana gli spunti più interessanti dovrebbero venire domani col GDP EU (e italiano) del,primo trimestre, e in US con immobiliare e produzione industriale di aprile. Giovedi abbiamo il Philly Fed di maggio in US.

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