Ottimismo sull’azionario europeo e italiano

A cura di Anima Sgr
Europa: utili solidi e volatilità contenuta. Nell’ultimo mese il mercato azionario europeo ha mostrato un trend positivo, caratterizzato da una volatilità piuttosto contenuta. Rimaniamo costruttivi su questa asset class, grazie alla crescita globale che rimane sostenuta e ai buoni dati macroeconomici pubblicati globalmente sia dai paesi avanzati che dai paesi emergenti. A rinforzare il quadro di riferimento ci sono anche i dati macro arrivati dagli Stati Uniti, in miglioramento rispetto a quanto si è registrato nei mesi precedenti. Il flusso di dati positivi in area Euro continua: l’indicatore dell’attività manifatturiera (PMI) dell’Eurozona è sceso a 55 punti a ottobre (55,8 a settembre), ma è rimasto sopra quota 50 e, dunque, l’economia europea si conferma in fase di espansione.
Il Pil, infatti, cresce oltre il 2% e, in aggiunta, i dati economici  stanno sorprendendo  positivamente le aspettative degli economisti, sia in area Euro che negli USA, come dimostra l’indice di sorpresa economica. Con dati macroeconomici solidi, la concentrazione è tutta sulla pubblicazione degli utili societari, in crescita anche nel terzo trimestre. 
Italia: prudenza, ma con ottimismo. Nelle ultime settimane il mercato azionario italiano ha mostrato una dinamica laterale. Il settore bancario, penalizzato dalle nuove direttive della Banca centrale europea sulle modalità di accantonamento per i crediti deteriorati (da svalutare interamente in 2 anni per i prestiti non garantiti, e in 7 anni per i prestiti con garanzia) ha frenato il mercato; sebbene la direttiva (ancora a livello di bozza) riguardi solo i nuovi prestiti è evidente come queste indicazioni alimentino i dubbi anche sul trattamento dello stock di crediti deteriorati e sugli attuali livelli di copertura.
In ogni caso, si conferma e si rafforza il miglioramento della situazione economica, con previsioni di crescita 2017 per l’Italia ora all’1,5% (era lo 0,8% a inizio anno). La ripresa appare ben strutturata e riguarda sia i consumi interni, sia gli investimenti sia l’export ed è associata ad un miglioramento del mercato del lavoro. La manovra economica in approvazione tra qualche settimana dovrebbe contenere l’aggiustamento del deficit a qualche punto decimale (dallo 0,8% del PIL contenuto nell’ultimo programma di stabilità, l’Europa dovrebbe concederci flessibilità e “accontentarsi” di uno 0,3%) e non “soffocare” una ripresa che sembra prendere vigore. La favorevole situazione macroeconomica dovrebbe consentire di avere un ultimo trimestre 2017  positivo per il  mercato, sebbene si debba cominciare ad avere maggiore cautela in vista delle prossime elezioni politiche, periodo nel quale ci attendiamo un incremento di volatilità. Inoltre in un contesto politico estremamente incerto rimangono evidenti le difficoltà di intraprendere un virtuoso percorso riformatore e di riduzione del debito pubblico.
Usa: la view resta positiva. Il giudizio sull’azionario americano si conferma costruttivo. Le nostre aree geografiche preferite sono area euro e Giappone, ma il mercato azionario americano non sembra ancora da vendere. La crescita degli utili  attesa per il 2018, inoltre, è ancora ragionevolmente contenuta, e non incorpora il possibile impatto positivo della riforma fiscale, quantificabile in un aumento dell’utile per azione pari a 9 dollari per l’indice S&P500 (circa 7%).
Borse emergenti: prospettive positive. Quest’area rappresenta il miglior mercato azionario da inizio anno. Il focus dell’ultimo mese è sulla Cina, i cui dati sono incoraggianti: l’inflazione all’ingrosso rimane relativamente elevata, i dati più recenti sulla crescita del credito sono forti e la banca centrale stima una crescita del Pil al 6,9% anche per il 4° trimestre. Inoltre la bilancia commerciale a livelli record irrobustisce i flussi di capitale e i tassi potrebbero salire lievemente. L’evento principale è stato certamente il Congresso del Partito Comunista cinese, nel quale sono state affrontate diverse tematiche cruciali non solo per la Cina, ma anche per i paesi emergenti e a livello globale. Sicuramente la questione ambientale assumerà sempre più importanza, così come il taglio della capacità produttiva e il ridimensionamento della “old economy” cinese. C’è molta attenzione per il controllo del credito alle imprese, cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni, specialmente nel periodo post-crisi del 2008-2009.
Infine, è stato ribadito un impegno di medio periodo per realizzare investimenti che migliorino la produttività, ad alto contenuto tecnologico, e un’apertura maggiore verso il mercato dei capitali e gli investitori esteri, importanti non solo per i capitali ma anche per la fornitura di know-how e conoscenze a livello industriale. Da non sottovalutare il fatto che il presidente Xi Jinping sia stato inserito all’interno della Costituzione del Partito Comunista, al pari dei padri fondatori della Repubblica Popolare. Un riconoscimento molto importante e che permette a Xi di avere la forza e il consenso necessario per affrontare, nei prossimi anni, delle sfide tanto rilevanti.
Borse asiatiche: la view resta costruttiva. Il giudizio resta positivo e ci aspettiamo che il trend di apprezzamento prosegua nel medio periodo. Le società asiatiche, a livello di fondamentali, hanno riportato ottimi risultati, e a livello settoriale, energia, tecnologia e finanza hanno registrato le sorprese più positive. Le revisioni delle aspettative sugli utili continuano ad avere un trend positivo, con i settori ciclici favoriti su quelli difensivi (in particolare il settore finanziario e quello dell’energia).
In Giappone si sono appena svolte le elezioni politiche, anticipate, indette dall’attuale premier Shinzo Abe con l’obiettivo di rinsaldare la propria leadership. Obiettivo raggiunto, dato che queste elezioni hanno sancito una nuova vittoria di Abe e della sua coalizione. Dovremmo assistere, quindi, a un proseguimento delle politiche economiche espansive che il governo ha già attuato nel corso degli ultimi tempi. Un clima più disteso dal punto di vista geopolitico e le buone trimestrali hanno permesso alla Borsa di Tokyo di raggiungere i massimi dal 1996, registrando la serie record di 16 sedute consecutive di rialzi. Fatta eccezione per alcune correzioni momentanee, anche auspicabili per dare un po’ più di respiro al mercato azionario, questo trend dovrebbe continuare.

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