Asta titoli, boom di richieste per Spagna e Irlanda

 L’Irlanda e la Spagna si possono considerare soddisfatte. Nonostante il periodo vacanziero ha ridotto all’osso la presenza degli investitori sulle principali piazze europee, i due paesi hanno ottenuto un ampio successo nelle operazioni di rifinanziamento che hanno condotto oggi.

L’esito delle quattro aste, le due sul lungo termine (scadenze 2014 e 2020) per il Tesoro di Dublino e due sul breve (a 12 e 18 mesi) per quello di Madrid, hanno contribuito a rasserenare, seppure parzialmente, lo scenario per quanto riguarda i conti pubblici di alcuni Paesi membri dell’Eurozona.

In particolare l’Irlanda ha raccolto richieste per oltre tre volte l’offerta arrivando a piazzare sul mercato titoli per 750 milioni di euro sulla scadenza al 2014 (al tasso del 3,627%) e altrettanti su quella al 2020 (al 5,386%). Per la prima sono state raccolte domande per 2,69 miliardi e per la seconda per 2,39 miliardi.

Il Tesoro spagnolo da parte sua ha collocato effetti per complessivi 5,51 miliardi mentre aveva programmato una raccolta tra 4,5 e 5,5 miliardi. Il nuovo titolo iberico a un anno è stato piazzato con un tasso dell’1,836%, in calo dal 2,221% dall’analoga asta di luglio, e quello a 18 mesi al 2,078% (2,331% in quella del 21 luglio). E per quanto riguarda la risposta del mercato l’offerta a 12 mesi ha avuto un riparto del 2,47% (1,95% in quella precedente) e quella a 18 mesi uno del 3,85% (2,44%). 

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